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In lettere di caccia, dolore Puccini per suicidio cameriera

In lettere di caccia, dolore Puccini per suicidio cameriera

Epistolario rivela ira musicista per parenti causa morte

FIRENZE, 30 novembre 2019, 18:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lo strazio di Giacomo Puccini (1858-1924) per la morte della giovane cameriera Doria Manfredi, suicida perché ingiustamente accusata di essere sua amante, spunta da un epistolario conservato nell'Archivio Antinori di Firenze e riscoperto dallo scrittore Maurizio Sessa nel libro 'Andrò nelle Maremme. Puccini a caccia tra Bolgheri e Capalbio'.
    Tra le 161 lettere della raccolta, perlopiù dedicate alla caccia "nelle Maremme" e che Puccini scrisse agli amici Giuseppe della Gherardesca e Piero Antinori tra il 1903 e il 1924, l'autore ne ha trovate due che riportano in primo piano il tragico "affare Doria", cioè il suicidio della giovane cameriera di casa Puccini accusata - ingiustamente, come già all'epoca dimostrato - di essere la sua amante. L'episodio segnò la vita del compositore e da queste lettere emerge un duro, e inedito, j'accuse sia ai familiari della moglie Elvira sia alla figliastra Fosca.
   

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