Il 29 maggio è uscito per
'Edicola', casa editrice che vive e pubblica tra Italia e Cile,
il libro di Pedro Lemebel 'Di perle e cicatrici' con la
traduzione di Silvia Falorni. "Artista e scrittore cileno, il
miglior poeta della mia generazione senza bisogno di scrivere
poesie", come lo definì Roberto Bolao, Pedro Lemebel è stato e
continua a essere un personaggio iconico della critica sociale e
politica, simbolo internazionale della liberazione omosessuale.
Non a caso Edicola lo propone al pubblico italiano a ridosso
della settimana del Pride. Artista complesso dalla prosa al
tempo stesso colta e oscena, Lemebel ha saputo raccontare con
lucidità e coraggio la profonda oscurità di un paese ferito.
Pubblicato per la prima volta in Cile nel 1998, 'Di perle e
cicatrici' raccoglie 70 cronache che l'autore compilò per il
programma radiofonico Cancionero di Radio Tierra. Celebre il
racconto di 'Margarito', "lo zimbello della classe",
"l'uccellino sentimentale che annaffiava la terra secca della
mia povera scuola". Dopo la messa in onda di questa storia,
trasmessa su Radio Tierra, una vicina di Margarito telefonò
all'emittente per raccontare che, anni addietro, dei bambini
avevano trovato cadavere l'ex compagno di scuola di Lemebel,
assassinato a pietrate. "Le cronache - spiega la casa
editrice - raccontano il Cile degli Ottanta e Novanta del secolo
scorso e sono probabilmente il modo migliore per comprendere
questo 'paese infranto del Sud del mondo', ma raccontano anche
di noi, perché ci costringono a prendere posizione di fronte
alle vanità del potere, alle ingiustizie nei confronti dei più
deboli, alla fragilità del nostro tempo".
Il "cantore degli oppressi" è morto nel 2015 all'età di 62
anni. "In un momento in cui le forze conservatrici si stanno di
nuovo risvegliando - afferma Paolo Primavera, editore di Edicola
- siamo convinti che leggere Lemebel sia, oggi come allora, un
atto fortemente rivoluzionario".
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