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Bur, i 70 anni e la "libertà dei tascabili"

La festa al Salone del Libro con un messaggio di Mattarella

Il tascabile è la cartina di tornasole della libertà di un Paese. E' la fotografia che viene fuori dalla tavola rotonda dedicata ai 70 anni della Biblioteca Universale Rizzoli-Bur, festeggiata al Salone del Libro di Torino dove è arrivato anche un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Con la nascita del 'tascabile', come si chiamava allora, il libro cessava di essere per molti cittadini oggetto inaccessibile, da custodire gelosamente negli scaffali delle biblioteche o del salotto di casa. Il prezzo, le dimensioni, la copertina morbida, l'ampio numero di titoli e di autori disponibili resero il 'tascabile' un formidabile veicolo del sapere, scientifico e letterario, attirando alla lettura un numero sempre più ampio di persone, specialmente tra i giovani" afferma il presidente Mattarella nella sua lettera inviata al direttore generale di Rizzoli, Massimo Turchetta, letta da Beppe Severgnini. E l'augurio del presidente è che "oggi come allora, l'editoria italiana, così dinamica, sia in grado di superare gli aspetti di crisi - anche attraverso l'apertura alle nuove tecnologie e ai nuovi modi di fruizione - in modo da consolidare e accrescere il suo ruolo fondamentale e irrinunciabile di promozione e diffusione della cultura". Che "nei paesi in cui c'è un'editoria tascabile forte" ci sia anche "una forte democrazia" lo sottolinea Turchetta.

"Se guardi al tascabile scopri le società libere e un'editoria sviluppata. Cerca il tascabile e troverai le società in cui si vive meglio. Quindi, il tascabile fiorisce nelle società libere e la sua esistenza, a sua volta, rafforza la libertà della società da cui viene. Si crea una specie di circolo virtuoso che è quello dell'editoria tutta, che non è il numero dei libri stampati, ma la libera circolazione e confronto sul mercato delle idee e delle storie" spiega il direttore generale della Rizzoli. Dalla nascita della Bur nel 1949 che costava 50 lire ogni cento pagine e aveva una veste sobria ed elegante, con testi rigorosamente integrali, i tascabili "grigi" hanno cambiato per sempre il panorama dell'editoria nazionale. Nel 2018, "il dato del mercato italiano del tascabile vale complessivamente il 17% del libro in termini di fatturato. Il 68% del valore del mercato tascabile è composto dai titoli di fiction, il 26% dalla non fiction e il 6% dai libri per ragazzi. E il prezzo medio è di 10,2 euro, stabile negli ultimi due anni" come emerge dai dati presentati alla tavola rotonda a cui hanno partecipato i principali rappresentati dell'editoria europea Teresa Cremisi, Juan Diaz, Anna Leube, Stefan McGrath. Mentre "il tascabile rappresenta in Francia il 27% del mercato, vale a dire che un libro su quattro venduto in libreria è tascabile.

Il mercato totale del tascabile è di 550 milioni di euro e di 75 milioni di copie vendute. In Germania si registra un leggero declino (-4% in termini di vendite sul 2017), con un aumento del prezzo e subiscono anche l'impatto della crescita del mercato del libro elettronico e del cosiddetto trade paperback. Nel Regno Unito, invece, il mercato è molto forte e Penguin Random House ha di gran lunga la quota più alta. Gli hardback (i libri con copertina rigida) coprono il 24% del mercato editoriale totale, mentre i tascabili il 76%. Scesa la quota in Spagna negli ultimi cinque anni, dove è passata dal 12% al 9% di oggi. "L'Italia dal punto di vista della creatività è al pari delle più grandi editorie mondiali, non solo europee. Ha reinventato se stessa molte volte, anche senza copiare gli altri Paesi. E' purtroppo, però, penalizzata da un mercato nazionale più debole degli altri grandi paesi europei, grosso modo come la Spagna, ma nonostante questo si è ricostruita costantemente. Le vie scelte dall'Italia - conclude Turchetta - suscitano spesso interesse all'estero".

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