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Eco, 'l'Europa sarà un continente multirazziale'

Escono quattro saggi, due inediti, su Migrazioni e intolleranza

Una raccolta di quattro saggi di Umberto Eco, di cui due inediti, su 'Migrazioni e intolleranza' (euro 7) affrontati in 72 pagine con la forza delle idee, contro ogni pregiudizio, arrivano in libreria il 28 marzo per La nave di Teseo.

"L'Europa sarà un continente multirazziale o, se preferite, "colorato" dice Eco, morto nel 2016, nell'inedito 'Le migrazioni del Terzo Millennio' di cui anticipiamo un estratto per gentile concessione della casa editrice. Dopo il grande successo di Il fascismo eterno, oltre 42.000 copie ad oggi e 10 edizioni, arriva una nuova illuminante riflessione civile. Una lezione folgorante e profetica su temi di grande sensibilità e attualità: i migranti, le forme di razzismo e intolleranza esplicite e subdole, l'identità europea, il confronto con tradizioni e abitudini diverse dalle nostre.

"Eliminare il razzismo non vuol dire mostrare e convincersi che gli Altri non sono diversi da noi, ma comprendere e accettare la loro diversità" dice Eco. E ancora, nelle 'Migrazioni del Terzo Millennio' afferma che "i razzisti dovrebbero essere (in teoria) una razza in via di estinzione".

"Un'intolleranza strisciante guadagna terreno giorno per giorno... L'intolleranza selvaggia si batte alle radici, attraverso una educazione costante che inizi dalla più tenera infanzia, prima che sia scritta in un libro" scrive in queste 72 pagine.

Ecco il brano 'Le migrazioni del Terzo Millennio' che pubblichiamo in anteprima: "Noi oggi, dopo un XIX secolo pieno di immigranti, ci troviamo di fronte a fenomeni incerti. Oggi - in un clima di grande mobilità - è molto difficile dire se certi fenomeni sono di immigrazione o di migrazione. C'è certamente un flusso inarrestabile da sud verso nord (gli africani o i medio-orientali verso l'Europa), gli indiani dell'India hanno invaso l'Africa e le isole del Pacifico, i cinesi sono ovunque, i giapponesi sono presenti con le loro organizzazioni industriali ed economiche anche quando non si spostano fisicamente in modo massiccio.

È ormai possibile distinguere immigrazione da migrazione quando il pianeta intero sta diventando il territorio di spostamenti incrociati? Credo sia possibile: come ho detto, le immigrazioni sono controllabili politicamente, le migrazioni no; sono come i fenomeni naturali. Sino a che vi è immigra-zione i popoli possono sperare di tenere gli immigrati in un ghetto, affinché non si mescolino con i nativi. Quando c'è migrazione non ci sono più ghetti, e il meticciato è incontrollabile.

I fenomeni che l'Europa cerca ancora di affrontare come casi di immigrazione sono invece casi di migrazione. Il Terzo Mondo sta bussando alle porte dell'Europa, e vi entra anche se l'Europa non è d'accordo. Il problema non è più decidere (come i politici fanno finta di credere) se si ammetteranno a Parigi studentesse con il chador o quante moschee si debbano erigere a Roma. Il problema è che nel prossimo millennio (e siccome non sono un profeta non so specificare la data) l'Europa sarà un continente multirazziale o, se preferite, "colorato". Se vi piace, sarà così; e se non vi piace, sarà così lo stesso.

Questo confronto (o scontro) di culture potrà avere esiti sanguinosi, e sono convinto che in una certa misura li avrà, saranno ineliminabili e dureranno a lungo. Però, i razzisti dovrebbero essere (in teoria) una razza in via di estinzione. È esistito un patrizio romano che non riusciva a sopportare che diventassero cives romani anche i galli, o i sarmati, o gli ebrei come san Paolo, e che potesse salire al soglio imperiale un africano, come è infine accaduto? Di questo patrizio ci siamo dimenticati, è stato sconfitto dalla storia. La civiltà romana era una civiltà di meticci. I razzisti diranno che è per questo che si è dissolta, ma ci sono voluti cinque- cento anni - e mi pare uno spazio di tempo che consente anche a noi di fare progetti per il futuro".

   

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