Ha superato i "veti" che la
'Solitudine dei numeri primi' gli aveva imposto, Paolo Giordano
con il suo nuovo romanzo 'Divorare il cielo' (Einaudi), una
storia d'amore, amicizia, slanci idealistici, ambientalismo con
cui è al Salone del Libro di Torino.
Veti che dopo il suo romanzo d'esordio, con cui ha vinto il
Premio Strega 2008 e il Campiello Opera Prima, lui stesso si era
imposto, tra i quali "tornare a parlare dell'infanzia,
dell'adolescenza, della solitudine, dell'amore. 'La solitudine
dei numeri primi' ha giganteggiato nella mia vita. Avevo bisogno
di mostrare che esistevo al di là di quel libro. 'Divorare il
cielo' è un grande salto per me. E' il primo libro che esce
senza la fascetta de 'La solitudine dei numeri primi' che ho
sognato intorno alla mia lapide" dice all'ANSA.
E l'amore, l'adolescenza sono elementi che ora si trovano nel
suo nuovo romanzo in cui protagonista è anche la Puglia, la
terra rossa, gli ulivi, le masserie in cui è ambientato il
romanzo.
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