A quarant'anni dal sequestro e
dall'uccisione di Aldo Moro, tra le tante proposte editoriali e
riflessioni, anche la prospettiva che emerge dalle inchieste sui
fatti di terrorismo interno ed internazionale di un giudice,
Carlo Mastelloni, che dal 2014 è procuratore della Repubblica a
Trieste.
Nel suo libro, 'Cuore di Stato' (Mondadori), storie inedite
delle Br, i servizi di sicurezza, i Protocolli internazionali,
Mastelloni racconta in prima persona le verità venute fuori
dalle numerose inchieste da lui condotte, le strategie occulte e
gli intrecci istituzionali che hanno condizionato la nostra vita
democratica. Primo a indagare sui rapporti internazionali delle
Brigate rosse, Mastelloni ha incriminato i vertici dell'Olp e i
dirigenti della scuola di lingue parigina Hyperion per
introduzione clandestina di armi da guerra nel territorio dello
Stato; ha fatto poi emergere la struttura segreta Gladio
indagando sul presunto sabotaggio del velivolo del Sid Argo 16.
In 280 pagine Mastelloni si pone l'obiettivo di aiutare a
capire meglio la ragione del susseguirsi dei delitti perpetrati
dalle varie organizzazioni eversive di estrema sinistra contro
il cuore dello Stato e al contempo illustra gli aspetti più
occulti del cuore dello Stato e le difficoltà in cui ci si
imbatte nell'affrontare verità scomode per il potere politico,
che spesso rispose a tali inchieste opponendo il segreto di
Stato. Una storia dell'Italia sconosciuta ai più, che non
mancherà di suscitare nuovi interrogativi.
Come afferma l'autore, il crimine in cui ci si imbatte può
rappresentare la punta di un iceberg, il semplice sintomo di un
fenomeno ben più vasto: e così, l'inchiesta sui rapporti tra Br
e Olp - che condusse Mastelloni a incriminare Yasser Arafat - ha
fatto emergere misteriose triangolazioni di armi congegnate
dallo Stato italiano.
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