Dalla guida galattica a Sherlock, da
Hobbit a Fargo, dai film Marvel al supernatural thriller con
Ghost Stories. La XXIII edizione di Romics, dal 5 all'8 aprile
celebrerà Martin Freeman, con l'assegnazione del primo Romics
d'Oro mai attribuito a un attore. Il divo britannico è uno
straordinario interprete di personaggi che dalla letteratura e
dai fumetti sono passati al cinema, dalla televisione al teatro,
in un'ottica assolutamente transmediale. Sin dagli esordi della
sua carriera, dopo il primo ruolo importante nella pluripremiata
serie inglese The Office (2001), Martin Freeman ha sperimentato
generi narrativi differenti, passando dal romance in Love
Actually (2003) alla fantascienza di Guida galattica per
autostoppisti (2005), dal giallo della serie BBC Sherlock (2010)
che gli ha garantito un Bafta e un Emmy Award, in cui veste i
panni del Dottor Watson, fino al fantasy The Hobbit (Un viaggio
inaspettato, La desolazione di Smaug e La battaglia delle cinque
armate) dove interpreta Bilbo Baggins.
Nello stesso 2014, Freeman è tornato alla serialità
televisiva come protagonista della miniserie Fargo, e nel 2015
ha fatto la sua prima comparsa sul grande schermo in un
Hero-Movie con Captain America: Civil War. Nel 2018 è tornato in
casa Marvel con Black Panther e il 19 aprile arriverà in sala
con Ghost Stories, supernatural thriller in cui interpreta uno
scettico conduttore televisivo alle prese con sedicenti
sensitivi e violenti misteri irrisolti.
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