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Nevo, ridiamo credibilità alle parole

Scrittore israeliano a Roma con 'Tre piani', incontro sold out

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - ESHKOL NEVO, 'TRE PIANI' (NERI POZZA, PP. 253, EURO 17,00)

I politici fanno un uso "distorto delle parole" e gli scrittori devono "ridargli credibilità". Eshkol Nevo, l'autore israeliano di 'Simmetria dei desideri',a 'Libri Come' con 'Tre piani' (Neri Pozza), il suo nuovo libro, il più intimo, invita a "restituire alle parole il loro vero significato". "Adesso il mondo ha tanti guai con Trump ma noi abbiamo gli stessi problemi con il nostro primo ministro, Benyamin Netanyahu, che assomiglia al presidente degli Stati Uniti perché ha la stessa maniera di manipolare le parole creando un divario tra ciò che è la realtà e quello che viene detto sia. Non possiamo mai credere alle parole di persone così. Gli scrittori e gli intellettuali non possono che essere contro questa falsificazione" dice all'ANSA Nevo, che è nato a Gerusalemme nel 1971, ha trascorso l'infanzia tra Israele e gli Stati Uniti e ora vive vicino a Tel Aviv.

Nei suoi romanzi, questo è l'ottavo, non affronta mai tematiche politiche, c'è sempre un mix tra vita privata e pubblica, ma c'è una grande attenzione al linguaggio. Così in 'Tre piani' si passa dalle parole colloquiali (primo piano) a quelle più raffinate (secondo piano) fino al lingua alta, dei codici e della legge (terzo piano), seguendo la storia di una coppia di giovani genitori che affidano la loro bimba a due vicini anziani in pensione. Poi l'amara realtà di una donna che il marito lascia sempre sola con i suoi due bambini e infine la vicenda di una donna giudice in pensione che per dialogare con il marito defunto usa una vecchia segreteria telefonica. "E' un libro con tre confessioni - spiega - in cui viene rispettato e riecheggiato il linguaggio che ciascun personaggio parla. Non so se al lettore italiano è evidente, in ebraico via via che saliamo le scale del condominio passiamo da un registro più basso a uno più alto. Non lo ho deciso a tavolino, è accaduto perché i personaggi sono diversi fra loro".

Tutti, però, vivono conflitti o problematiche familiari lette dall'autore in chiave freudiana con la tensione fra Es, Io e Super-Io. "In ciascuno di noi c'è una costante lotta tra forze interiori, me ne sono accorto io stesso. In ogni piano del condominio e in ogni personaggio che lo abita entrano in conflitto queste tre componenti della psiche umana. Ho giocato con questo perché non siamo divisi a compartimenti" spiega lo scrittore che è cresciuto in una famiglia di psicologi e lui stesso si è laureato in questa materia. "I miei genitori sono ricercatori universitari, non analisti. Molte correnti psicologiche hanno reagito alla tripartizione freudiana Es, Io, Super-Io, obiettando che Freud non aveva nessuna prova per dimostrarla e invece per me ha centrato nel segno e ad un certo punto ho sentito che era arrivato il momento di introdurre questo elemento in un romanzo". La famiglia è un concentrato di queste dinamiche come mostra bene 'Tre piani'. "L'importanza dei nuclei familiari è uno degli elementi in comune tra società italiana e israeliana. Per questo i lettori italiani mi capiscono, siamo vicini nell'anima" sottolinea Nevo. Al terzo piano della storia è in gioco il ruolo di genitori fino ad arrivare alla necessità, a volte, di non avere rapporti con i propri figli per il loro bene. "Questo tema in Israele è un tabù, eppure accade che sia meglio che i figli non abbiano contatto con i genitori. Per me è impensabile, ma ho un amico che non parla da vent'anni con sua madre e da quando è successo è più felice. Il loro legame era tossico" dice Nevo che insegna scrittura creativa in numerose istituzioni.

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