"Qual'è il mio desiderio? La mia
libertà, ma so che per ora non mi è possibile, per averla dovrei
smettere di raccontare, ma non ne ho intenzione. Molti lo
vorrebbero perché dicono che io do una brutta immagine, che
gomorra è una mia creazione, ma io racconto solo la verità". Lo
ha detto Roberto Saviano oggi a Torino, al Teatro Colosseo,
rispondendo ai ragazzi delle scuole che hanno partecipato
all'incontro con lui nell'ambito del 'Sottodiciotto Festival'.
"Mi ha portato a scrivere la voglia di giustizia e di
vendetta - ha detto Saviano, rispondendo a un'altra domanda - io
scrivo non per inventare cose, ma per dare corpo a quelle cose
che non si vorrebbe sapere perché fanno male, fanno anche
piangere. Ma non è nascondendo il male che si migliora il mondo.
Raccontarlo aiuta a capire, la parola è potentissima. Non credo
che trasmettere tutte le sere 'Don Matteo' farebbe diventare
tutti buoni. Come diceva Dario Fo, fare piangere fa male al re,
il potere vuole che si parli di rose e fuori".
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