Papa Francesco a Barbiana per i 50
anni dalla morte di don Lorenzo Milani, che saranno ricordati
nel giugno del prossimo anno? E' per ora solo un'ipotesi
suggestiva e il sogno segreto degli ex allievi del priore. E
Bergoglio è al centro dell'ultimo libro di Mario Lancisi:
"Processo all'obbedienza. La vera storia di don Milani"
(Laterza, 158 pagine, 16 euro). Poco prima di morire - scrive
Lancisi - in uno dei suoi concitati rapporti con il cardinale
Florit, don Milani se ne uscì con questa battuta: "Sa quale è la
differenza, eminenza, tra me e lei? Io sono avanti di
cinquant'anni...". Mezzo secolo dopo - scrive Lancisi,
giornalista e esperto 'milaniano' - papa Francesco ha
pareggiato il conto. Il 10 maggio 2014, in piazza San Pietro,
sottolineando che il segreto della scuola è "imparare ad
imparare" per educare i giovani ad essere aperti alla realtà, ha
detto: "Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano,
che era un prete: don Lorenzo Milani". Non solo. Papa Francesco
ha sottratto Esperienze pastorali, il primo libro di don Milani,
"dal cassetto dei testi proibiti per restituirlo al popolo di
Dio come vangelo vissuto nelle strade operaie e comuniste di San
Donato di Calenzano", ricorda Lancisi. Il libro di Lancisi esce
a cinquant'anni dal processo (15 febbraio 1966) che fu intentato
a don Milani per la lettera ai cappellani militari che avevano
attaccato duramente l'obiezione di coscienza. Il priore di
Barbiana difende il diritto ad obiettare ad ordini ingiusti. La
sua lettera diventa la bandiera del mondo pacifista.
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