Arriva il 1 settembre in libreria
'L'Italia del Family day' (Marsilio, pp 234, euro 16,50), un
saggio-intervista del giornalista Stefano Lorenzetto su Massimo
Gandolfini, il presidente del comitato Difendiamo i nostri figli
che ha scelto di sfidare il leader del centrosinistra dal fronte
cattolico, annunciando una serrata campagna per il no al
referendum costituzionale.
Ma che cosa vuole e fin dove è disposto ad arrivare il
presidente del comitato Difendiamo i nostri figli, comparso
all'improvviso all'orizzonte dell'Italia con il Family day? E
perché ha sfidato il premier Matteo Renzi? Questo movimento di
popolo diventerà un partito? Lorenzetto in otto capitoli
ricostruisce il pensiero del leader del Family day, la sua
battaglia e i suoi obiettivi polemici.
Nel libro-intervista, che è "un dialogo sulla deriva etica con
il leader del comitato Difendiamo i nostri figli", Lorenzetto
alza anche il velo sui suoi rapporti con il Papa e le gerarchie
ecclesiastiche, così come con personaggi di spicco del fronte
laico, Marco Pannella in primis, al quale Gandolfini fece dono
di una corona del rosario che ha accompagnato il politico
radicale nell'ultimo viaggio.
Ma Lorenzetto va molto oltre: racconta il privato di Gandolfini,
neurochirurgo specializzato in psichiatria, consultore vaticano
per l'esame dei miracoli che hanno portato fra gli altri sugli
altari Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II, Gandolfini
è imparentato con don Enrico Tazzoli, il più noto dei cinque
martiri di Belfiore. Da giovane militava nei Cristiani per il
socialismo e professava la teologia della liberazione. Aveva i
suoi riferimenti spirituali e politici in Giulio Girardi,
Ernesto Balducci e Giovanni Franzoni. Al referendum del 1974 si
espresse a favore del divorzio. Poteva finire arruolato nelle
Brigate rosse o in Prima linea. Eppure, spiega nel libro
Lorenzetto, lo descrivono come sanfedista, oscurantista,
omofobo, retrogrado, reazionario.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA