Clamoroso caso editoriale in Francia,
arriva in Italia il possente, selvaggio, cinico e romantico
investigatore mongolo dal nome impronunciabile Yeruldelgger
creato dal giornalista, grande viaggiatore ed editore di
cataloghi di viaggi e magazine per ragazzi Ian Manook. "Il mio
commissario è duro e fragile come la sua terra, la Mongolia. Il
personaggio e l'ambientazione sono la stessa cosa" racconta
all'ANSA Manook, a Roma con il suo primo romanzo, l'esotico
giallo 'Yeruldelgger. Morte nella steppa' (pp 524, euro 16,50),
parte di una trilogia che esce oggi per Fazi editore nella
traduzione di Maurizio Ferrara.
Manook, pseudonimo di Patrick Manoukian, 67 anni portati
benissimo, di origine armene, che vive a Parigi e parla con
scioltezza in italiano, con il suo commissario della squadra
omicidi di Ulan Bator ha venduto in Francia - dove è già uscito
il secondo volume della trilogia e il prossimo ottobre verrà
pubblicato il terzo - 200 mila copie e vinto in un anno 16
premi.
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