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A Katja Petrowskaja il Premio Strega Europeo

Con 11 voti su 23 per il romanzo 'Forse Esther'

(ANSA) - ROMA, 1 LUG -ANSA) - ROMA, 1 LUG - Katja Petrowskaja è la vincitrice della seconda edizione del Premio Strega Europeo con "Forse Esther", un romanzo "sulla potenza delle parole" come ha spiegato la scrittrice ucraina premiata stasera a Casa Bellonci. Scritto in lingua tedesca e pubblicato in Italia da Adelphi nella traduzione di Ada Vigliani, "Forse Esther" primo romanzo della scrittrice ha avuto 11 voti dei 23 espressi dalla giuria composta dai vincitori e finalisti del Premio Strega. "Se avessi scritto questa storia in ucraino sarebbe stata un memoriale. In tedesco invece, sono io e non completamente io. La lingua tedesca è la parte fittizia del libro. La lingua non ha colpa, solo le persone che la usano possono essere responsabili. La mia storia si muove in varie località tra il me e il non me" ha spiegato la vincitrice annunciata dal presidente della fondazione Bellonci Tullio De Mauro e alla quale è stato consegnato il premio, di 3 mila euro, dal direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Lucio Battistotti. "Ognuno di questi libri è una finestra sull'Europa. In un periodo in cui emergono i vecchi pregiudizi e le cose più brutte abbiamo bisogno di riconoscerci. Due scrittori della cinquina europea - ha detto Battistotti - non sono nati in un paese Ue ma si esprimono in una delle lingue dell'Unione Europea". E Tullio De Mauro ha sottolineato "è un nostro piccolo contributo d'interesse alle diverse culture e Paesi europei". Nella cinquina europea, selezionata dalle direzioni della Fondazione Bellonci e di Casa delle Letterature, oltre alla Petrowskaja, lo spagnolo Rafael Chirbes con 'Sulla sponda' (Feltrinelli), il belga Stefan Hertmans con 'Guerra e trementina' (Marsilio), il francese di origini africane Alain Mabanckou con 'Pezzi di vetro' (66thand2nd) e l'olandese Tommy Wieringa con 'Questi sono i nomi' (Iperborea). "Si dice spesso che il mio libro si trova tra olocausto e gulag" ha sottolineato la Petrowskaja, 45 anni originaria di Kiev ma dal 1999 a Berlino dove lavora come giornalista. "Nel rapporto tra tedeschi russi si utilizza sempre lo stesso modello di chi è colpevole e chi non lo è. E' importante invece guardare insieme lo stesso paesaggio. L'Europa è nel bel mezzo di questo paesaggio e noi ci siamo indipendentemente da chi sono stati i nostri" ha detto la scrittrice. I cinque finalisti della seconda edizione del Premio Strega Europeo, tutti presenti alla serata, tranne Chirbes, sono stati recentemente tradotti e pubblicati in Italia e sono vincitori nei Paesi di provenienza di un importante riconoscimento nazionale. Intanto sale l'attesa per la finale del Premio Strega, il 2 luglio al Ninfeo di Villa Giulia. Dove lo spoglio delle schede verrà seguito in diretta su Rai3, a partire dalle 23.15, da Concita De Gregorio con Pane Quotidiano, affiancata dalla scrittrice Chiara Valerio e dall'attrice comica Paola Minaccioni. Il favorito resta 'La ferocia' (Einaudi) di Nicola Lagioia, con cui se la dovranno vedere 'La sposa' (Bompiani) di Mauro Covacich, e 'Storia della bambina perduta'(E/O), della misteriosa Elena Ferrante, data in un primo tempo per vincente. In corsa anche 'Chi manda le onde' (Mondadori) di Fabio Genovesi, e 'Come donna innamorata' (Guanda) di Marco Santagata. (ANSA).

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