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Venezia: Servillo-Orlando, sfida tra le sbarre

Venezia

Venezia: Servillo-Orlando, sfida tra le sbarre

Al Lido Ariaferma di Leonardo Di Costanzo

ROMA, 05 settembre 2021, 17:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un piccolo grande film che avrebbe meritato il concorso al Festival di Venezia questo ARIAFERMA di Leonardo Di Costanzo perché al tema forte delle carceri, unisce un duetto attoriale, fatto più di silenzi che di parole, di grandissimo livello. A misurarsi, sono un Toni Servillo, felicemente contenuto dal regista, e un inedito Silvio Orlando credibile come villain, ovvero galeotto senza muscoli, ma di rispetto.
    Ci troviamo in un vecchio carcere ottocentesco, una piccola struttura fatiscente dove, per problemi burocratici, i trasferimenti si bloccano e così una dozzina di detenuti si ritrova in attesa di nuove destinazioni. E tutto questo con pochi agenti a fare la guardia. Al centro di questa piccola rivoluzione i due leader dell'una e dell'altra parte: Gaetano Gargiulo (Servillo), un capo delle guardie apparentemente tutto di un pezzo, e Carmine Lagioia (Orlando). Che la diga tra di loro, entrambi uomini di silenzio, si stia lentamente sfaldando arriva prima con una cucina da condividere e poi quando un guasto elettrico mette tutto il carcere al buio. Li si faranno in breve tempo delle scelte e ci saranno i primi segni di una vera convivenza.
    Questa la storia di ARIAFERMA, passato oggi 'fuori concorso' al Lido (ma per molti tra i più bei lavori di questa 78/a edizione della Mostra) e in sala dal 14 ottobre con Vision Distribution.
    "Certo tra i due c'è imbarazzo in molte conversazioni e su certe scene importanti abbiamo ragionato molto con il regista e Silvio Orlando - spiega Servillo -. Tutto era delicato da fare, ma devo dire che l'aver come introiettato la divisa e questo mi ha aiutiato a rappresentare certe rigidità. In questi casi basta anche solo un gesto per far traballare tutto".
    Dice invece Orlando :"Bisogna rischiare nel nostro lavoro e bisogna affrontarlo. Se ad esempio avessi dovuto considerare la mia attitudine bonaria mi sarei tirato indietro da questo ruolo".
    Servillo fa poi notare come l'Italia ha il primato delle galere più affollate d'Europa, mentre Orlando sostiene che il cosiddetto 'film civile' è qualcosa che andrebbe più praticato.
   
   

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