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A Macerata Dante Ferretti con 'Effimero per errore'

Mostre

A Macerata Dante Ferretti con 'Effimero per errore'

Bozzetti e modellino per entrare in processo creativo scenografo

MACERATA, 23 luglio 2021, 14:44

Redazione ANSA

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A Macerata Dante Ferretti con 'Effimero per errore ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Macerata Dante Ferretti con  'Effimero per errore ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
A Macerata Dante Ferretti con 'Effimero per errore ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - MACERATA, 23 LUG - Un allestimento immersivo tra il buio e la luce, per scoprire come inizia il percorso di costruzione di un film o di uno spettacolo teatrale, attraverso i bozzetti dello scenografo premio Oscar Dante Ferretti. E' l'idea alla base della mostra "Dante Ferretti. Effimero per errore", a Macerata, a Palazzo Ricci dal 25 luglio al 19 settembre, con inaugurazione sabato 24 luglio. L'immaginario di Ferretti è protagonista assoluto dell'esposizione, a cura di Pierfrancesco Giannangeli e Benito Leonori con l'assistenza di Bianca Piacentini.
Originario di Macerata, Ferretti è celebre a livello internazionale grazie alle sue numerose collaborazioni in importanti produzioni hollywoodiane. Oltre agli Oscar per i film "The Aviator" e "Hugo Cabret" di Martin Scorsese e "Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street" di Tim Burton, ha collezionato vari altri riconoscimenti internazionali.
Nelle sale di Palazzo Ricci sono esposti 10 bozzetti a pastello su alluminio, carta, cartoncino, cartone, compensato e tela (tra cui quelli dei film premiati agli Oscar) e un modellino di resina, appartenenti alle collezioni della Fondazione Carima. L'allestimento è realizzato nei laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, coordinati da Benito Leonori. Il visitatore si trova immerso nel processo della creazione artistica, nella stessa situazione che vive il regista quando lo scenografo gli sottopone l'ipotesi creativa, attraverso bozzetti e modellini. Il titolo della mostra "Effimero per errore" è "un gioco di parole sull'essenza della pratica dello spettacolo - spiegano i curatori - a torto considerata un effimero che dura il tempo della rappresentazione o delle riprese. Al contrario, l'evento, quando accade, è un'esperienza di vita condivisa nell'attimo del suo farsi sia per l'artista che per lo spettatore, e la vita è un susseguirsi di momenti spesso effimeri. Considerare una scenografia un effimero è pertanto un errore, perché quel variegato mondo di immagini resta per sempre impresso nella memoria, intellettuale e affettiva, di uno spettatore". L'apprendistato di Dante Ferretti comincia nel 1962, nella Baia di Portonovo in provincia di Ancona, con un film di pirati di Domenico Paolella. "Mi chiamavano l'architettino, con un certo rispetto per il mio ruolo - scrive Ferretti -. Con il mio amore per il cinema e con tutta l'incoscienza dei miei diciassette anni mi sono gettato in un'avventura che, a distanza di tempo, mi sembra davvero titanica". Dalle collaborazioni con Pasolini e Fellini, sino al cinema americano, sua grande passione da ragazzo e fonte di ispirazione - "con 'Quarto Potere' a 'Ben Hur' ho trascorso interi pomeriggi nelle sale cinematografiche di Macerata" - e al rapporto preferenziale con Scorsese. A muovere la creatività di Ferretti è l'esigenza testarda di rendere ogni volta tangibile, ancorché visibile, l'inimmaginabile. Questa ossessione prende forma dalla traccia cartacea o similare in cui le linee e i colori lasciano a chi guarda il compito di elaborare mentalmente quel che persino sullo schermo rimane inafferrabile e suggestivo. "La scenografia per Ferretti non è che lo stadio terminale di un sogno sognato e poi reso cosciente da lasciarsi alle spalle per incominciare tutto daccapo, in un perenne esercizio da esordiente che si confronta con prove ulteriori", spiega Anton Giulio Mancino nel suo contributo nel catalogo di mostra, edito da Maggioli. Sempre dal catalogo, l'intervento di Renzo Bellanca sulla scenografia cinematografica: "È un processo simile a quello che compie un attore che, letta la sua parte, deve entrare nel suo ruolo e nel contesto storico, facendolo vivere allo spettatore: in questo modo ti permette di viaggiare, inizialmente, stando al tavolo da disegno, restituendo al pubblico stesso il viaggio, i rumori, gli odori immaginati attraverso quegli elementi architettonici, colori, oggetti e arredi che hai selezionato, conducendolo a volte anche in quei luoghi interiori che molte volte sono soltanto atmosfere impalpabili, ma che hai saputo rendere visibile anche se visibile non è". La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata (Carima), con il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Macerata.
L'organizzazione è affidata a Maggioli Cultura.

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