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The Midnight Sky, a Natale nel ghiaccio con Clooney

The Midnight Sky, a Natale nel ghiaccio con Clooney

Tanta malinconia e speranza per un'umanità in pericolo

ROMA, 22 dicembre 2020, 20:37

di Francesco Gallo

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 22 DIC - Due storie di sopravvivenza e di speranza tra una Terra che si sta spegnendo e un'epica spaziale altrettanto in rovina. George Clooney non voleva certo fare con THE MIDNIGHT SKY, suo settimo film da regista qualcosa di originale, ma casomai mescolare disaster movie e space opera con il giusto equilibrio per fornire un prodotto che, anche quando sa di dejavu, alla fine meraviglia e apre ai sentimenti (specie quelli tra padre e figli). A questo si aggiunga il volano del momento attuale che tutto amplifica e, alla fine, il film -che da domani, 23 dicembre , approda su Netflix- non manca di proporre un Natale declinato sulla famiglia, sull'importanza dei valori umani e anche animato da una certa attenzione verso il presente. Questo racconto post-apocalittico, ambientato nel 2049 e ispirato al romanzo di Lily Brooks-Dalton LA DISTANZA TRA LE STELLE, si muove comunque tra pochi personaggi. Troviamo infatti Augustine, scienziato solitario nell'Artide, interpretato da un Clooney terribilmente invecchiato e magro, che sceglie da una parte di restare nella base piuttosto che rifugiarsi in un bunker sotterraneo e dall'altra di impedire a Sully (Felicity Jones) e ai suoi colleghi astronauti di rientrare sulla Terra ormai malata. Giustamente Variety si interroga del perché di questo film da parte di un attore regista da sempre impegnato e coinvolto su temi sociali. Che ne è insomma della sua verve politica, da GOOD NIGHT GOOD LUCK al penultimo film SUBURBICON? Ma se si guarda bene, THE MIDNIGHT SKY, anche se non presenta proclami politici dichiarati e non sostiene apparentemente alcuna ideologia, racconta sullo sfondo il tema più inspiegabilmente rimosso oggi dalla politica contemporanea nonostante i numerosi segnali: l'ambiente. La terra che vediamo nel film è infatti malata nella sua stessa natura che sembra così rigettare gli uomini come velenosi virus infestanti. Non solo, l'astronave NASA chiamata Aether, dalle forme più che barocche e con un equipaggio di ricercatori-esploratori di altissimo livello, sta tornando sulla Terra dopo essere riuscita pienamente nella sua missione: esplorare un pianeta del tutto abitabile, ma con un cielo sempre in tramonto, che potrebbe diventare la nuova casa dell'umanità. Un pianeta vergine, pulito, tutto da vivere senza fare più sbagli. Il fatto è che l'equipaggio della Aether, composto da un cast di attori come David Oyelowo, Kyle Chandler, Demián Bichir e Tiffany Boone, sta tornando sulla Terra quando ormai è troppo tardi, con l'umanità quasi totalmente sterminata. Nel finale resta comunque una piccola apertura alla speranza.  

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