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Su RaiPlay Bar Giuseppe, una storia di accoglienza

Su RaiPlay Bar Giuseppe, una storia di accoglienza

Giulio Base racconta l'eterno destino degli esiliati

ROMA, 26 maggio 2020, 19:49

Francesco Gallo

ANSACheck

BAR GIUSEPPE di Giulio Base - RIPRODUZIONE RISERVATA

BAR GIUSEPPE di Giulio Base - RIPRODUZIONE RISERVATA
BAR GIUSEPPE di Giulio Base - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo il lancio di 'Magari' della Elkann, arriva giovedì 28 maggio su RaiPlay 'Bar Giuseppe', film scritto e diretto da Giulio Base, che racconta in forma allegorica la 'storia delle storie': quella di Giuseppe e Maria. Così non a caso quando a Giuseppe (Ivano Marescotti), barista e gestore di una pompa di benzina, chiedono chi sceglierebbe come aiuto per il suo lavoro ora che è rimasto vedovo, risponde soltanto: "Prenderei tutti". E se si considera che hanno bussato alla sua porta per il lavoro tutti extracomunitari, si capisce bene lo spirito di quest'uomo settantenne che, tra l'altro, fa il falegname come hobby. La prescelta sarà la 17enne Bikira (Virginia Diop), sbarcata da poco dall'Africa, che viene appunto assunta come cameriera nel bar. Ma i due, nonostante la differenza di età, si innamorano creando grosso scandalo nel paese e suscitando l'ostilità dei due figli maschi di Giuseppe.

Il film, girato a Bitonto e già presentato nella sezione Riflessi della 14/a Festa del Cinema di Roma, nasce dal librodel Cardinale Gianfranco Ravasi dal titolo 'Giuseppe' : "Lì - spiega il regista oggi in collegamento remoto - ho scoperto molte cose di questo personaggio per certi versi sconosciuto. Mi incuriosiva quest'uomo molto anziano con il bambinello che nessuno ha mai troppo approfondito. Se ne parla nove volte nei Vangeli - aggiunge Base - ma nessuno lo ha mai sentito parlare. E il silenzio è sicuramente importante in quest'uomo. Avevo anche pensato di farlo muto nel film, ma poi mi è sembrato troppo".

Ma c'è anche un altro aspetto di Giuseppe di cui ha tenuto conto il regista: "Non tutti sanno - dice - che il primo maggio è anche la festa di San Giuseppe che prima di tutto è un lavoratore. Nel film il mio protagonista non a caso è sempre all'opera. È non solo un lavoratore, ma anche uno che offre un lavoro come fa a Bikira". La storia di Giuseppe e Maria è ancora importante "per il fatto che sono migranti - spiega Base, autore de Il banchiere anarchico -. D'altronde io stesso sono figlio di migranti e so cosa significano le scritte come 'Non si affitta ai meridionali'". "È bizzarro essere stato scelto per questo ruolo, perché sono un ateo sfegatato - spiega invece Marescotti -. Sta a vedere che questa volta divento pure santo, mi sono detto, ma ho apprezzato molto la storia - continua l'attore - e vi faccio anche notare che il mio ruolo questa volta è quello di un buono".

La pandemia? "Ho rivisto 'Bar Giuseppe' ultimamente e mi sono sorpreso per la sua contemporaneità - dice Base -. Sembra girato in un'Italia metafisica, sotto Covid, dove i personaggi sono sempre soli. Anche nel suo bar il vero spazio è quello fuori, all'aperto. Questo maledetto virus qualcosa di buono l'ha fatto, ha creato in tutti noi un grande raccoglimento e chissà, forse un giorno potremmo avere nostalgia di questo periodo". Nel cast del film, produzione One More Pictures con Rai Cinema, ;anche Nicola Nocella, Michele Morrone e Selene Caramazza.

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