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Primo ciak del nuovo film di Vicari, tutto da remoto

Primo ciak del nuovo film di Vicari, tutto da remoto

Si gira 'Il Giorno e la Notte', attori serrati in casa

ROMA, 11 maggio 2020, 13:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Segnali di vita ai tempi di Covid-19, è infatti partito il primo Ciak di 'Il Giorno e la Notte' di Daniele Vicari. Il regista, in attesa che si riaprano i set, insieme a un gruppo di attori (Dario Aita, Elena Gigliotti, Barbara Esposito, Francesco Acquaroli, Isabella Ragonese, Matteo Martari, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Giordano De Plano) e al produttore Andrea Porporati, hanno ideato un escamotage creativo per poter girare nel rispetto di tutte le norme sanitarie e sindacali: ovvero a distanza e in smart working.
    "L'idea di fare un film nonostante il lockdown e il distanziamento sociale, le mascherine e la paura del contagio - spiega Vicari - nasce proprio dalla voglia di tradurre artisticamente questo momento condivisa con i miei principali collaboratori e con un gruppo di attori e attrici che amo profondamente, per reagire creativamente alla paura, non per 'raccontare il Coronavirus' ma quella condizione di isolamento e restrizione che ha caratterizzato gli ultimi due mesi della nostra vita e che negli ultimi anni avevamo già sperimentato a causa di attentati terroristici che si sono susseguiti da Londra a Madrid, da New York a Parigi". Il direttore della fotografia (Gherardo Gossi), la scenografa (Beatrice Scarpato) e le costumiste (Francesca e Roberta Vecchi) supervisioneranno le rispettive aree di competenza da remoto, senza mai mettere piede fisicamente sul set, che corrisponde alle case degli attori. Nel film tante storie di coppie che corrono parallele unificate da una situazione: la notizia al tg che è in corso un misterioso attentato chimico nella città di Roma. Tutti sono obbligati a serrarsi in casa. Nessuno può più uscire. Le strade osservate dalle finestre si svuotano. Che sta succedendo? Insomma ci tiene a dire Vicari: "Non si tratta di un Istant movie, ma di una storia vera e propria, di pura finzione, girata ai tempi del Coronavirus, e destinata al pubblico di domani".
   

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