(di Francesca Pierleoni)
Jack London è sempre stato un
romanziere molto amato dal cinema (oltre 50 i lungometraggi
che hanno adattato suoi romanzi e racconti o vi si sono
liberamente ispirati, senza contare le altre decine di versioni
per il piccolo schermo) e questa stagione lo conferma. Dopo
Martin Eden di Pietro Marcello, arriva una nuova trasposizione,
diretta da Chris Sanders, de Il richiamo della foresta con
Harrison Ford in una delle sue migliori interpretazioni degli
ultimi anni. Il film, nelle sale dal 20 febbraio con Walt
Disney, che ha nel cast, fra gli altri, anche Omar Sy, Cara Gee,
Dan Stevens e Karen Gillan, è tratto dal romanzo breve che
London ha scritto nel 1903. Una storia di formazione, avventura,
viaggio e ricerca di se', nella quale seguiamo il percorso di
crescita e trasformazione dell'imponente Buck, mix di San
Bernardo e Collie, che a fine '800, da cane di casa in
California, dopo essere stato rapito, si ritrova a dover
sopravvivere nella muta di una slitta nello Yukon canadese della
corsa dell'oro.
Già adattata per il grande schermo altre cinque volte, dal
film muto diretto nel 1923 da Fred Jackman, a quello con Rutger
Hauer nel 1996, passando per la versione iconica con Clark Gable
del 1935, la storia torna stavolta unendo live action,
animazione fotorealistica in Cgi (in una formula simile a quella
dell'ultimo The Lion King) ma anche motion capture. Infatti sul
set Buck è stato incarnato nelle movenze da Terry Notary, ex
acrobata del Cirque du Soleil, diventato uno dei più importanti
coreografi di movimenti a Hollywood. Gesti e espressioni fusi
con la 'scansione' di un reale mix di Collie e San Bernardo,
Buckley, che la moglie di Sanders ha trovato in un canile in
Kansas e adottato come cane di famiglia. Sempre attraverso la
scannerizzazione di cani reali sono stati ricreati gli altri
otto cani, compagni di muta di Buck raccontati nella storia.
Sanders rispetta nell'essenza il libro, pur addolcendone i
lati più violenti e duri. Il risultato è un film adatto a tutta
la famiglia, avvincente e capace spesso di emozionare.
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