Alfred Hitchcock non era contento
di venire in Italia a girare il primo film della sua carriera,
perchè non conosceva l'italiano e temeva di incontrare troppe
difficoltà. La produzione lo convinse e così il primo ciak del
maestro - nel 1925, 'The Pleasure garden' - inquadrò le strade
di Genova e la stazione marittima. I successivi ripresero la
splendida spiaggia di Alassio. C'è anche l'Hitchcock genovese in
una mostra a Palazzo Ducale a Genova che con 70 fotografie
scattate sui set e nei backstage dei film più celebri, da Psyco
a La finestra sul cortile, celebra il maestro del brivido. Si
intitola "Alfred Hitchcock nei film della Universal Picture" e
fino all'8 marzo 2020 permetterà di scoprire particolari curiosi
sulla realizzazione delle scene più celebri, sui primi effetti
speciali ma anche sulla vita privata di uno dei registi più
famosi. "La contemporaneità di Hitchcock credo stia nel fatto di
esser stato un inventore di forme - spiega il curatore, Gianni
Canova -: ha saputo tradurre in luci, colori, movimenti di
macchina, inquadrature, i sentimenti umani, dal sospetto
all'invidia, alla gelosia. Le tecniche della suspence che
inchiodano a una poltrona lo spettatore le ha inventate lui. E
poi lui non impressiona in modo violento, nella scena sotto la
doccia in Psycho, il coltello non tocca il corpo della vittima".
Apre la mostra la sezione dedicata a Hitchcock a Genova. "Qui ha
fatto il primo ciack, a 26 anni - spiega Renato Venturelli -, fu
un'esperienza avventurosa che ricordò tutta la vita perchè alla
frontiera gli sequestrarono la pellicola e a Genova gli rubarono
il portafoglio. Tra l'altro nel film si vede una delle ultime
immagini della vecchia stazione Marittima". La mostra offre
anche una chiave di lettura particolare: in alcune date è
prevista una "visita con delitto". "Il direttore di Palazzo
Ducale sarà ucciso - spiega la direttrice, Serena Bertolucci - e
gli spettatori potranno collaborare con degli attori alla
soluzione del delitto".
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