Ancora una storia di ricchi contro
poveri, ma in Corea, una lotta di classe ravvicinata in cui a
fare la differenza c'è anche l'olfatto. I poveri puzzano un po'
troppo per i ricchi coreani, o almeno, è quello che capita nel
film 'Parasite', scritto e diretto dal talentuoso Bong Joon-ho e
con uno dei protagonisti, Song Kang-ho, da Palma.
Come è stato per molti film in concorso a Cannes, 'Parasite'
parte in commedia, ma poi atterra nel dramma, un family-drama
con una forte valenza politica. Perché alla fine a giocarsi
tutto in questo 'Parasite' sono due famiglie agli opposti, i
poverissimi Ki-taek e i ricchissimi Park. I primi vivono in un
sottoscala che spesso viene derattizzato (da qui forse l'odore),
i secondi in una stupenda villa con giardino arredata con gusto
e senza badare a spese. Tutto inizia in casa Ki-taek quando
l'intera famiglia, padre, madre, figlio e figlia è nel panico
più totale perché il wifi del vicino, a cui attingono tutti da
sempre, ha cambiato password.
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