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Chastain, rabbia femminile per X-Men

Chastain, rabbia femminile per X-Men

In sala dal 6 giugno 'Dark Phoenix' con Turner, McAvoy, Lawrence

ROMA, 23 maggio 2019, 11:50

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Arriva il gran finale della saga di XMan: Dark Phoenix di Simon Kinberg - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arriva il gran finale della saga di XMan: Dark Phoenix di Simon Kinberg - RIPRODUZIONE RISERVATA
Arriva il gran finale della saga di XMan: Dark Phoenix di Simon Kinberg - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Arriva il gran finale della saga degli X-Men nella versione realizzata dalla 20th Century Fox (con l'acquisizione della società da parte della Disney, i diritti sono tornati alla Marvel, che sta già pensando al reboot). L'ultimo capitolo, di un viaggio, tra sequel e prequel, iniziato nel 2000, è X-Men: Dark Phoenix di Simon Kinberg, con Sophie Turner, James McAvoy, Jessica Chastain, Jennifer Lawrence e Michael Fassbender in uscita il 6 giugno. Una resa dei conti che vede in prima linea più che mai le donne, attraverso la parabola di Jean Grey (Turner), mutante che, dopo aver acquisito un nuovo immenso e incontrollabile potere, si trova contro quella che considera la sua famiglia e una nuova letale minaccia. Alla base c'è la saga sui fumetti della Fenice nera che aveva già ispirato X-Men - Conflitto finale (2006). "Mi piace che in Dark Phoenix si esplori la rabbia femminile, le donne non vengono mostrate come caramelline zuccherose. E' un aspetto poco raccontato, ma senza buio non c'è la luce" spiega nella conferenza stampa, in streaming da Londra, Jessica Chastain che incarna una misteriosa e pericolosa aliena. Per l'attrice, da sempre mobilitata sui temi del #metoo, il maggiore spazio dato ultimamente da Hollywood in queste storie alle donne e alla diversità culturale, "non è merito degli studios, che avrebbero potuto cambiare le cose tanto tempo fa, ma del pubblico. Ha dimostrato, andando a vedere film come Wonder Woman, Black Panter, Captain Marvel di volere supereroi di ogni genere e etnia". Sophie Turner (reduce anche dalla fine de Il trono di spade), ama essere in un film nel quale "sia la protagonista che l'antagonista (Chastain) sono donne. Jean Grey è un essere umano a tutto tondo, pieno di difetti, un'accurata rappresentazione di quello che è una donna. E' fantastico avere questi due personaggi femminili che sembrano dare ognuna potere all'altra". Un incontro/scontro che coinvolge, fra gli altri, anche il Dottor Xavier (McAvoy), Magneto (Fassbender), Mystica (Lawrence), Bestia (Nicholas Hoult), Ciclope (Tye Sheridan), Nightcrawler (Kodi Smit-McPhee), Tempesta (Alexandra Shipp) e Quicksilver (Evan Peters). Per Fassbender, "ancora oggi se un uomo è di carattere lo considerano forte, se lo è una donna si pensa sia una piantagrane". Bisognerebbe ricordare, spiega l'attore, "che gli X-Men sono stati scritti negli anni delle lotte del Movimento per i diritti civili ed è importante che in questa storia, fra tutti i mutanti, una donna sia la più potente". I fumetti, come i film degli X-Men, "raccontano un nucleo di persone che si sentono fuori posto, spinti dagli altri ai margini della società. E con il passaggio dei secoli, continuiamo a tornare a questo tribalismo, soprattutto nei tempi difficili. Si dà la colpa dei problemi a qualcun altro, come le minoranze o i rifugiati. Si crea un senso di paura. Sorprende non avere imparato le lezioni del passato e sono preoccupato per ciò che succede oggi ma sono anche ottimista, credo che la giovane generazione sia una forza molto positiva". Kinberg lavora sui film dei mutanti Marvel da 15 anni, avendone coprodotti e sceneggiati quattro prima di firmare anche la regia per Dark Phoenix: "La sensazione ormai è di lavorare con una famiglia. Questo film è più drammatico, realistico e duro. Mettendo i piedi per terra, abbiamo sfruttato i punti di forza del genere e di questi straordinari attori". Pensa che la Marvel continuerà su questa linea narrativa per gli X-Men o ricomincerà daccapo? "Lavorando al film avevo proprio la sensazione che fosse il culmine della storia, il capitolo più iconico e complesso. Per la prima volta non ho pensato al capitolo successivo".

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