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Pieraccioni, sarà la mia ultima commedia romantica

Fra ex fidanzate e prole In Se son rose, in sala dal 29/11

Un'immersione nei rapporti di coppia scoppiati e nelle dinamiche padre - figlia, molto legata al suo vissuto ("racconto un 50enne che non ce la fa a correre la maratona dell'amore"), ma anche "il primo film della seconda serie nella mia carriera", "probabilmente la mia ultima commedia romantica, un genere che ormai sento di aver declinato in ogni maniera". Sono fra le anime che Leonardo Pieraccioni esplora da regista e protagonista, in Se son rose, nelle sale dal 29 novembre in 500 copie con Medusa.
Il cast molto rosa comprende Michela Andreozzi, Elena Cucci, Caterina Murino, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession, Antonia Truppo, Nunzia Schiano, e la webstar Mariasole Pollio, che interpreta la figlia quindicenne del protagonista. Debutta in cameo anche la vera figlia di Pieraccioni, Martina, 7 anni. "Un macchinista dopo le scene con lei, mi ha detto 'E' più brava di te" - racconta fiero il regista, che ha scritto il film con Filippo Bologna -. Avevo anche chiesto anche alla mia ex compagna Laura Torrisi di recitare la mia ex moglie. Lei mi ha risposto che già si era già abbastanza stancata a ripetermi certe cose nella vita, per ricominciare in un film" dice sorridendo.
La storia ruota intorno a giornalista web impigrito anche nei sentimenti, Leonardo, e a un'email con una riga di testo: "Sono cambiato. Riproviamoci?'' inviata dalla figlia Yolanda, a tutte le ex fidanzate del padre, per scuoterlo dalla sua routine, fatta di involtini primavera surgelati e e incontri saltuari con l'amica/amante Ginora detta 48 (Cucci). Così riappaiono nella vita del protagonista Benedetta ( Murino) diventata una sorta di suora laica; Elettra (Pession), irritabilissima docente di filosofia; la prima fidanzatina, Angelica, poco fedele (Andreozzi); Fioretta (Truppo), nel pieno del percorso per diventare uomo. Senza dimenticare l'ex moglie, ora consigliera, Fabiola (Pandolfi). Il protagonista "prende coscienza che è meglio andare verso lidi nuovi che provare zuppe riscaldate e che l'unico amore infinito è quello per i figli" dice Pieraccioni. Come il Leonardo cinematografico "anch'io credo di aver annoiato mortalmente alcune mie ex, di essere stato superficiale e non aver saputo perdonare un tradimento". Con il cast tutto, o quasi al femminile, "mi sono trovato benissimo sul set perché ho recitato con loro singolarmente. Ma quando si sono riunite per la foto del manifesto ho avuto paura, volevo scappare, sono delle psicopatiche" scherza. Le 'sue' attrici rispondono solo con lodi e complimenti: "Leonardo spiega con estrema chiarezza quello che vuole e tu ti abbandoni - dice Michela Andreozzi -. Come il mio personaggio anch'io ho rincontrato e mi sono rimessa per un nanosecondo con il mio fidanzatino delle medie. E' stato strano, ma divertente". Claudia Pandolfi non crede nelle "minestre riscaldate" ma ha piena fiducia in Pieraccioni regista: "E' sfacciatamente gentile, trasparente, mette in condizione tutti di essere efficienti, gentili e professionali". Gabriella Pession, che ha debuttato al cinema proprio in un film di Pieraccioni, Fuochi d'artificio (1997) ed era fra gli interpreti de Il pesce innamorato (1999) ha accettato Se son rose "senza nemmeno leggere La sceneggiatura. Reciterei sempre con Leonardo". C'è anche un cameo di Vincenzo Salemme: "E un grande vero - dice Pieraccioni - Mi auguro di poter fare al più presto un film con lui e l'occasione potrebbe arrivare presto, sto scrivendo una storia tutta al maschile... restando sempre in terreno di commedia". Oggi "per molti la sala sta diventando una finestra da bypassare, ed è anche colpa nostra - sottolinea -.
Servono più qualità e attenzione nelle storie, bisogna creare nelle persone quel passaparola che le porti a non voler aspettare il passaggio tv". E non dimentica un omaggio a Bernardo Bertolucci: " Maestri come lui con le loro opere ci fanno carezze al cuore".

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