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Olivia de Havilland, a 101 anni causa a docudramma

Diva "Via col vento" offesa per ruolo non autorizzato in "Feud"

Echi lontani di guerre tra dive nell'epoca d'oro di Hollywood. Olivia de Havilland, la indimenticabile Melania Wilkes di "Via col vento", a 101 anni ha portato in tribunale "Feud: Bette and Joan", un docudramma del canale della 20th Century Fox FX, sostenendo che il suo personaggio è stato inserito nel copione senza il suo permesso, travisando per di più i suoi rapporti con le protagoniste, Bette Davis e Joan Crawford, e la sorella Joan Fontaine.

In "Feud", creato da Ryan Murphy, che ha al suo attivo altri docudrammi come "The People vs. O.J. Simpson" e "L'Assassinio di Gianni Versace", recitano le due attrici premio Oscar Jessica Lange e Susan Sarandon. Nel cast Alfred Molina ha il ruolo del regista Robert Aldrich, Stanley Tucci recita la parte del mogul degli studi Jack Warner, Judy Davis quella della cronista rosa Hedda Hopper. Catherine Zeta-Jones è Olivia de Havilland. Tutto gira intorno alla storica antipatia tra la Davis e la Crawford e la loro complicata alleanza durante le riprese di "Che fine ha fatto Baby Jane?", il thriller psicologico del 1962 che finalmente le riunì sullo schermo. Diretto da Aldrich, il film fu un successo a sorpresa, con una sadica Bette Davis truccata come un attore del teatro Kabuki che tortura la sorella paraplegica interpretata dalla Crawford. "Quando ho saputo di 'Feud' ero curiosissima di vedere come avrebbero ritratto la mia cara amica Bette. Poi però amici e parenti mi hanno contattato rivelandomi che la mia identità era stata inserita nel film senza il mio consenso e che, peggio ancora, il personaggio 'Olivia de Havilland' chiamava mia sorella Joan Fontaine 'una troia' e spettegolava sui rapporti personali e privati della Davis e della Crawford. Mi sono offesa profondamente", ha confidato la due volte premio Oscar al New York Times.

La causa contro il canale FX e la Ryan Murphy Productions sarà discussa dalla California Court of Appeal di Los Angeles il 20 marzo. La diva ha sporto querela per uso non autorizzato del suo nome e della sua persona "allo scopo di sostenere un prodotto". L'azione legale è la seconda in decenni per la Melania di "Via col Vento": nel 1944 Olivia, a rischio della carriera, denunciò la Warner per svincolarsi da un contratto firmato nel 1936 e vinse, incrinando lo strapotere degli studi di Hollywood e rafforzando lo statuto dei lavoratori nello stato di California.

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