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A Ciambra escluso dalla corsa all'Oscar

Candidato Italia non è entrato nella lista dei 9 finalisti

Doccia fredda per l'Italia agli Oscar: A Ciambra, il film di Jonas Carpignano, che era stato scelto a settembre tra 14 titoli (tra cui La Tenerezza di Amelio e Fortunata di Castellitto) come candidato italiano alla statuetta per il film straniero è stato escluso al primo ostacolo, ossia la short list.
I 'l'avevo detto' e 'era chiaro finiva così', oggi con il senno di poi, si sprecano: in molti avrebbero preferito una proposta più popolare come il film di Castellitto, premiato peraltro a Cannes per la sua protagonista Jasmine Trinca, rispetto all'opera dell'autore 33enne che ha girato tra la comunità rom di Reggio Calabria una storia di formazione in un un contesto sociale difficile. Un anno fa neppure Fuocoammare di Gianfranco Rosi ce l'aveva fatta ad entrare nella lista ristretta (salvo entrare nelle nomination per il miglior documentario).
Le nomination finali verranno annunciate il 23 gennaio; gli Oscar consegnati il 4 marzo.
A Ciambra, applaudito alla Quinzaine a Cannes, e poi in sala dal 31 agosto in una manciata di schermi, aveva conquistato Martin Scorsese ("Tifa per me e speriamo aiuti questo film nel suo lungo percorso tutto da cominciare", aveva detto all'ANSA il regista a settembre), ma non è bastato.
Il film del resto ha avuto dei rivali blasonatissimi: sono entrati nella short list il film Palma d'oro di Cannes The Square, feroce ritratto del mondo dell'arte firmato dallo svedese Ruben Östlund, premiato la settimana scorsa anche agli 'oscar' europei Efa e anche il russo Loveless di Andrey Zvyagintsev, premio della Giuria a Cannes, l'israeliano Foxtrot e il libanese The Insult premiato alla Mostra del cinema. E ancora Una donna fantastica del cileno Sebastian Leilo, l'orso d'oro a Berlino Corpo e anima dell'ungherese Ildikò Enyedi (tra l'altro in sala in Italia dal 4 gennaio) e l'Orso d'argento Felicité Alain Gomis (Senegal). E infine The Wound di John Trengove candidato dal Sudafrica.
Senza alcun tipo di polemica ha osservato oggi il manager cinematografico Nicola Maccanico (ad di Vision ed ex Warner Bros) a margine di un'incontro Anica sulla nuova legge di riforma: "L'esclusione di A Ciambra può dirci una cosa: l'Italia ha un approccio alla candidatura agli Oscar che può definirsi di 'gemma', puntiamo sullo straordinario, sull'outsider. Magari Fortunata di Castellitto non arrivava comunque a superare la barriera della short list, non possiamo saperlo, ma aveva comunque una presa diversa, più 'popolare'. Noi ragioniamo in questi termini: scegliamo un film per prendere i complimenti anzichè giocarci la partita". 

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