E' un titolo iconico della letteratura gialla e ora nella nuova versione cinematografica ha un cast all star: per questo Assassinio sull'Orient Express, con la regia di Kenneth Branagh è uno dei film più attesi del periodo natalizio. In Italia arriva il 30 novembre da Fox in 450 copie, destinate secondo le aspettative ad aumentare, dopo aver sfondato a livello internazionale con un botteghino da 160 milioni di dollari (essendone costato 55 milioni), un successo dunque di pubblico che ha già fatto decidere per il sequel.
La nuova riscoperta cinematografica di Agatha Christie - il film di Sidney Lumet è del 1974 - proseguirà con Assassinio sul Nilo al quale sta lavorando lo sceneggiatore Michael Green.
Il romanzo cult che la Christie scrisse nella stanza 411 del Pera Palace Hotel di Istanbul nel 1934 ispirandosi ad un fatto scioccante di cronaca avvenuto due anni prima - il rapimento, con conseguente uccisione, del figlio del celebre aviatore Charles Lindbergh - diventa nella nuova versione di Branagh una messa in scena patinata old style in cui il regista con tocco shakespeariano ne esalta la morale, trovando giustificazione ad un omicidio premeditato organizzato per vendetta personale. Più di 80 anni dopo la pubblicazione del romanzo si torna volentieri a salire a bordo: il film è kolossal e grande è il fascino della ricostruzione, dal treno di lusso agli abiti dei protagonisti.
Dopo i primi momenti di smarrimento dietro i mitici baffi dell'investigatore belga Hercule Poirot, geniale quanto pignolo, si riconosce Branagh. Nel cast in cui spicca Michelle Pfeiffer, ci sono Johnny Depp, Penelope Cruz, Judi Dench, Willem Dafoe, Sergei Polunin e Daisy Ridley. Tredici (all'apparenza) estranei sono bloccati su un treno di lusso che da Istanbul attraversa l'Europa, tutti a ragione sospettati dell'efferato omicidio in cabina di un personaggio sgradevole, un gangster truffatore. L'investigatore, sul treno per una vacanza, si troverà alle prese con un enigma che va al di là del caso.
"Nella sceneggiatura c'è una sorta di compassione e una delle cose che mi hanno sorpreso ed emozionato maggiormente - ha detto Branagh - è che si tratta di un'esperienza più emotiva di quanto il pubblico possa immaginare, perché va molto in profondità ed esplora il lutto, la perdita e la vendetta con raffinatezza e sentimento".
Mentre il doppiaggio (alla ispettore Clouseau) non rende giustizia dell'impegno di Branagh per un accento belga, restano importanti i baffoni, "i più spettacolari d'Inghilterra" secondo le parole della Christie. Carol Hemming, che li ha curati, li ha fatti apparire foltissimi, rigogliosi, immensi. Diventano a ben guardare una specie di maschera dai superpoteri.