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Vicari, racconto la fatica di vivere

Vicari, racconto la fatica di vivere

Il regista di Sole cuore amore, assurdo che gli italiani non si ribellino

ROMA, 02 maggio 2017, 20:12

Redazione ANSA

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Una foto di scena di Sole cuore amore - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una foto di scena di Sole cuore amore - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una foto di scena di Sole cuore amore - RIPRODUZIONE RISERVATA

''Ci sarà un motivo perché siamo tutti incazzati e facciamo una vita che non ci piace? Guardando in faccia alla dinamiche di oggi trovo sorprendente che gli italiani non si ribellino, io con questo film ho solo cercato di dare una risposta sentimentale a questa realtà''. A parlare così è il regista Daniele Vicari presentando a Roma 'Sole cuore amore', già alla Festa di Roma e da giovedì in sala con Koch Media in circa 50 copie.

Per raccontare il disagio e la precarietà del lavoro di oggi, il regista di 'Partigiani' e 'Velocità Massima' mette in campo la storia di due donne che hanno fatto scelte molto diverse Eli (Isabella Aragonese) quattro figli, un marito disoccupato (Francesco Montanari) e un lavoro difficile da raggiungere e Vale (Eva Grieco) che invece è sola, una danzatrice e performer che si mantiene lavorando nelle discoteche. ''Altro titolo possibile - aggiunge poi il regista da sempre impegnato politicamente - poteva essere 'Teniamo duro'. Ambientato lontano dal potere in una interzona della città, né al centro né troppo in periferia, il film racconta come il mondo che abbiamo costruito non è umano e così, non a caso, chiunque attribuisce al politico di turno tutte le sue difficoltà. La ribellione - sottolinea poi - deve essere nella testa dello spettatore, non mando messaggi, io non sono certo né Marx né Hegel''.

In 'Sole cuore amore', prodotto da Fandango con Rai Cinema, protagoniste queste due donne legate da un affetto profondo, da una vera e propria sorellanza e naturale solidarietà nonostante appartengano a due mondi apparentemente diversi. ''E' la storia di un disagio - dice Daniele Vicari -, di alcuni personaggi che si devono misurare con le difficoltà proprie di questo momento storico. Persone che devono affrontare problemi concreti come quello dei soldi per andare avanti. Quelli che nel film sono i miei personaggi, nella vita reale sono le persone a me più care: mia madre, mia moglie, mia sorella, mia figlia, i miei amici e amiche della vita. In questo senso Sole cuore amore e' un film molto intimo, mi riguarda profondamente''.

La Roma che racconta, spiega ancora il regista, ''potrebbe essere qualsiasi altra città. I problemi che affrontano i miei protagonisti sono uguali in tanti altri posti del mondo. In loro c'e' una grande solitudine legata alla loro condizione che gli impedisce anche di esprimere i sentimenti. Ormai - sottolinea- contrattiamo i nostri diritti per qualche euro in più''. Per la Ragonese: "Il mio personaggio è un esempio di eroina del quotidiano, Eli è una donna che, nonostante le sue difficoltà, risponderebbe sempre sì se qualcuno le chiedesse se è felice''. Nel cast anche un bravissimo Francesco Acquaroli, nei panni del burbero gestore di un bar di periferia (per questo ruolo ha vinto al Bif&st il premio come miglior attore non protagonista) dove lavora Eli, e Giulia Anchisi, Chiara Scalise, Giordano De Plano e Paola Tiziana Cruciani.

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