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Così nacque Cinecittà Babilonia

Così nacque Cinecittà Babilonia

Sesso, droga e camicie nere in un docu di Marco Spagnoli

ROMA, 28 aprile 2017, 09:45

Francesco Gallo

ANSACheck

Un 'immagine di Cinecittà Babilonia - Sesso, droga e camicie nere ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'immagine di Cinecittà Babilonia - Sesso, droga e camicie nere ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'immagine di Cinecittà Babilonia - Sesso, droga e camicie nere ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

È davvero bello vedere la costruzione negli anni Trenta di Cinecittà (inaugurata il 28 aprile del 1937, 80 anni fa). E questo al di là della retorica della propaganda e di un tonico Mussolini ancora pieno di tutte le sue certezze. Ma se le prime immagini di 'Cinecittà Babilonia - Sesso, droga e camicie nere', documentario scritto e diretto da Marco Spagnoli, sono dedicate a quello spazio che diventerà il luogo dei sogni del fascismo, di una realtà ideale con la quale gli italiani, nel periodo felice tra le due guerre, amavano identificarsi, il film prodotto e distribuito da Istituto Luce Cinecittà, che andrà in onda su Rai1 lunedì alle 15.15, racconta molto di più. E quella struttura, ancora imponente, diventa solo il palcoscenico di un'Italia che si apre all'American Dream mentre vive la sua deriva fascista.

A raccontare questo sogno, otto grandi dive del cinema italiano della fine degli anni '30 e dell'inizio dei '40. Attrici come Doris Duranti, Clara Calamai e Alida Valli, la 'tragica' Luisa Ferida, Carla Del Poggio, Elsa De Giorgi, Maria Denis e la prima diva 'da esportazione', Isa Miranda. Attrici raccontate da fotografie e immagini dell'archivio storico Luce e poi interpretate da un gruppo di giovanissime allieve del Centro Sperimentale di Cinematografia. Ad accompagnare il tutto, la voce narrante di Vinicio Marchioni e quella di Alessandro Roja per le parole di Vittorio Mussolini, figlio del Duce e uno dei deus ex machina della cinematografia italiana fascista. Ispirandosi al libro di Kenneth Anger, Hollywood Babilonia, il film racconta così la storia del cinema italiano degli anni Trenta e Quaranta, mettendo insieme per la prima volta materiali d'archivio, filmati, fotografie e testimonianze. E questo non mancando anche all'appuntamento con il gossip, con gli scandali, le droghe e i compromessi degni di quello che allora si chiamava il cinema dei telefoni bianchi. Tutto all'ombra di quella che anni dopo sarà la cosiddetta 'Hollywood sul Tevere'.

Per quanto riguarda il reparto tecnico, troviamo la direzione dei costumi, marcati Tirelli, affidata a Maurizio Milenotti, il trucco al premio Oscar Manlio Rocchetti - alla cui memoria è dedicato il film - le musiche a Max Di Carlo e le grafiche animate di Antonio Palma. Consulenza artistica del primo press agent d'Italia, Enrico Lucherini, e storica di Gian Piero Brunetta. "E' un omaggio - spiega Spagnoli - alla bellezza, al talento, al coraggio e alla femminilità di dive, protagoniste di un cinema maschile, spesso misogino, e di esistenze appassionate, a volte scandalose e rischiose. E una riflessione - conclude - sull'eterno rapporto tra sesso, media e potere". Tra le attrici di Cinecittà Babilonia: Silvia Alù, Eleonora Belcamino, Eliana De Marinis, Marta Jacquier, Eleonora Mancini, Marta Manduca, Martina Querini, Gloria Radulescu. Infine, testimonianze di Gian Piero Brunetta, Cristina Comencini, Mick La Salle, Carlo Lizzani, Franco Mariotti, Giuliano Montaldo, Carlo ed Enrico Vanzina.

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