Il modo ''in cui scrivo ha
cominciato ad assumere una certa forma grazie al cinema europeo.
Mi hanno formato autori come Antonioni, Fellini ma anche
Kurosawa''. Lo ha detto uno dei più grandi scrittori americani
viventi, Don DeLillo protagonista di uno degli incontri
ravvicinati con il pubblico della Festa del Cinema di Roma.
Circa un'ora di conversazione fra Antonio Monda e l'autore di
capolavori come Rumore bianco e Underworld, tornato da poco in
libreria con 'Zero K', costruita intorno all'amore di DeLillo,
per il cinema di Michelangelo Antonioni.
Ha infatti aperto l'incontro leggendo un suo breve testo
scritto ad hoc su 'Deserto rosso'. Un viaggio tra colori,
suggestioni e conversazioni intime del film. ''Qui la bellezza è
un'ossessione, sembra che il film non possa evitare di essere
bello'' spiega. DeLillo rende anche omaggio alla protagonista,
che definisce ''bellissima'', Monica Vitti: ''è l'anima inquieta
del cinema di Antonioni, incaricata di non interpretare ma
semplicemente esistere''.
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