''Questo film dimostra come raccontare una realtà specifica come quella di Castelvolturno, non sia necessariamente una ghettizzazione, ma racconti al contrario, valori universali''. Questa una delle frasi chiave di Edoardo De Angelis stamani alla presentazione stampa di Indivisibili che uscirà in 150 copie con Medusa giovedì. Una presentazione in un giorno particolare quella di Medusa, che è giunta in forze (presidente Carlo Rossella e ad Giampaolo Letta) forse contando in una vittoria alla candidatura italiana agli Oscar che non è arrivata. La commissione ha infatti preferito Fuocammare di Gianfranco Rosi che, fino all'ultimo, è stato 'testa a testa' con Indivisibili: esattamente cinque voti per il documentario su Lampedusa contro quattro per il film ambientato a Castelvolturno. ''Quando i conti tornano ci trovano qua'', così più sarcastico che dispiaciuto, il regista napoletano Edoardo De Angelis di Indivisibili ha commentato il risultato. ''Continuerò a fare il mio lavoro tranquillamente'' ha aggiunto De Angelis, reduce dalla trasferta al Festival di Toronto e Londra, dopo essere passato al Festival di Venezia alle Giornate degli Autori dove ha vinto il Premio FEDIC, il Lina Mangiacapre, Francesco Pasinetti per il miglior film e il Premio Gianni Astrei. ''Sono stato come il terzo gemello di questo film ''spiega il regista classe 1978 facendo riferimento alle gemelle siamesi protagoniste di Indivisibili, due ragazze di 19 anni (Angela e Marianna Fontana) sfruttate dai genitori per la loro deformità e per il loro canto, ma che ha un certo punto si ribellano. ''Il fatto che fossero due esordienti - spiega De Angelis - è stato compensato dalla loro grande attitudine al lavoro. Sono riuscite ad abbattere lentamente tutte le soglie di intimità anche grazie alle protesi di 'silicone medico' che serviva ad unirle e richiedeva ore di trucco. Sono davvero ammirato da queste due ragazze''. La loro storia aggiunge: ''è quella di fuggire dal reality perenne in cui vengono costrette dalla loro famiglia. E, facendo questo, si conquistano la loro indipendenza, la loro libertà costa, ma a caro prezzo''. Da Mozzarella stories, suo primo film nel 2011 a Indivisibili, conclude De Angelis, ''volevo solo focalizzare un linguaggio cinematografico. Il mio primo film era multilineare con vari personaggi, poi con 'Perez' c'era un protagonista unico. Con Indivisibili sono stato invece come addosso al racconto di queste due ragazze. Volevo seguire soltanto il racconto di queste due ragazze, non distrarmi mai per fare diventare ognuno di noi, ogni spettatore il terzo gemello. Unico collante tra questi tre mio film, la relazione conflittuale tra uomo e ambiente''.
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