(ANSAmed) - RABAT, 24 GIU - "Cara Meryl Streep, l'educazione
delle ragazze del Marocco è affare nostro". Ghita El Khayat,
psichiatra, giornalista, scrittrice, tra le più importanti
intellettuali del Maghreb, scrive una lettera aperta all'attrice
statunitense che il 28 e 29 giugno sarà a Marrakech con la First
Lady americana Michelle Obama proprio per promuovere l'accesso
all'alfabetizzazione e all'istruzione delle ragazze marocchine.
Un benvenuto di fuoco, riportato dai media, un sasso che
solleva onde nelle acque torbide del dopo-colonialismo africano,
lì dove le azioni umanitarie si vivono ancora troppo spesso come
ingerenze culturali oltre che politiche. Scrive l'intellettuale
di Rabat: "Il problema delle ragazze, dell'analfabetismo
femminile, dell'accesso all'istruzione è nostro: noi dobbiamo
cambiare la nostra società, perché l'universo femminile,
diverso, appassionato, arrivi al suo optimum… il problema della
condizione femminile è nostro e di nessun altro. Ne va della
nostra dignità, del nostro orgoglio nazionale".
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