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Donald Sutherland, gli 80 anni di Casanova

180 film nel segno dell'eclettismo, da Fellini a Hunger Games

Strano destino quello di Donald Sutherland: essere presente in tanti film (circa 180), ma non averne molti che lo identifichino davvero, tranne forse Casanova di Fellini e M.A.S.H. di Altman. Faccia lunga, marziana, e occhi sporgenti, l'attore canadese, 80 anni il 17 luglio, ha sempre vissuto nel segno di un eclettismo straordinario. Viscido fascista in Novecento (Attila), triste e ambiguo Casanova, ha frequentato ogni genere, dai film horror di serie B a quelli di guerra fino alla commedia.

Nato a Saint John (New Brunswick), da Dorothy Isobel McNichol e Frederick McLea Sutherland (un elettricista), l'attore ha origini scozzesi, tedesche e inglesi. Già dj per una radio locale, studia ingegneria e teatro a Toronto. Debutta al cinema nel '64 in un film horror italiano: Il castello dei morti vivi. Un genere che frequenta molto negli anni '60 (come Una notte per morire, 1965). Poi arriva una piccola parte in Stato d'allarme (1967) e serie tv britanniche. A sdoganarlo è Robert Altman con M.A.S.H. (Palma d'Oro) che gli regala il ruolo del capitano Pierce, schizzato rappresentante del goliardico ospedale da campo dove, più che di guerra e medicina, si parla di sesso.

Per molti appassionati di Fellini, e non solo, sarà il plumbeo Casanova, lo sciupafemmine in disarmo, che rivive il passato con la sua inevitabile malinconia. Arriva poi Bertolucci con Novecento (1976) a rinnovare il suo sodalizio con l'Italia. Qui interpreta il viscido e vigliacco fascista Attila capace di far schizzare il cervello a un ragazzino sbattendolo contro il muro con il sorriso sulle labbra. Lavora poi con Chabrol in Rosso nel buio (1977); in Animal House con John Landis; nel remake de L'invasione degli ultracorpi (Terrore dallo spazio profondo) di Philip Kaufman.

Poi è nel cast del film dello scrittore Michael Crichton, La grande rapina al treno (1979), in quello di Robert Redford, Gente comune (1980), ne La cruna dell'ago (1981) di Richard Marquand, ne L'inverno del nostro scontento (1983) e ne I soliti ignoti made in Usa (1984) di Louis Malle. Negli anni '90 vince un Golden Globe per Cittadino X, in cui interpreta un colonnello sovietico. Diretto da Clint Eastwood Sutherland è uno dei più che stagionati Space Cowboys (2000), intenti a salvare il pianeta dalla collisione di un satellite in avaria.

Negli ultimi anni, lo abbiamo visto ne La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. Infine, è il perfido dittatore Snow nella saga di Hunger Games.

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