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Black sea, quella sporca dozzina in fondo mare

Jude Law nel thriller di MacDonald in uscita il 16 aprile

(ANSA) - ROMA - Una caccia ai lingotti d'oro rimasti in fondo al mare a bordo di un sottomarino nazista affondato durante la Seconda Guerra Mondiale scatena la voglia di arricchirsi e di riscatto dei protagonisti di Black sea di Kevin MacDonald con Jude Law (di cui si parla anche come probabile interprete della miniserie che dirigera' Paolo Sorrentino per Sky, The young Pope). Il thriller 'subacqueo' dopo aver vinto a dicembre il Leone nero per il miglior film al Courmayeur Noir in Festival, arriva in sala il 16 aprile con Notorious.

Una storia che rende omaggio a classici come Il tesoro della Sierra Madre, Quella sporca dozzina e Vite vendute, guardando anche alla difficolta' della crisi e a chi si ritrova messo da parte: "In questi tempi ci sono talmente tante persone che sono state abbandonate e vorrebbero combattere contro coloro a cui danno la colpa - spiega MacDonald nelle note di produzione - le grandi corporation, il sistema, la politica, la tentazione di fare un colpo grosso e' eterna, ma qui c'e' anche la sensazione per cui si tratterebbe pure di un modo per ottenere vendetta". E' esattamente questo il percorso del protagonista, il capitano di Sommergibili Robinson (Jude Law), divorziato e padre assente, che dopo essere stato licenziato dalla societa' di recupero relitti per cui lavora, ha l'occasione per dare una svolta alla sua vita. L'amico Kurston gli propone infatti di guidare una missione di recupero in fondo al mare dell'oro su un sommergibile nazista affondato nel 1941 e individuato nelle acque del Mar Nero. Cosi' Robinson, a bordo di un sommergibile russo dismesso, parte alla guida di una ciurma esperta ma malandata, composta da britannici e russi, fra i quali il paranoico e violento Fraser (Ben Mendelsohn), Blackie (Konstantin Khabenskiy) abile a trovare soluzioni, e il novellino Tobin (Bobby Shofield). Ci vuole poco, pero', per far esplodere i conflitti e l'avidita' fra gli uomini, che si troveranno a lottare per salvarsi.

Macdonald, che alterna documentari come Un giorno a settembre, con cui ha vinto l'Oscar e film di fiction (L'ultimo re di Scozia, State of play) ha girato in parte a bordo di un vero sottomarino della marina russa, il Black Widow, classe Foxtrot costruito nel 1967 e acquistato da un collezionista inglese, che lo tiene ormeggiato sul fiume Medway a Rochester. Inoltre Law per prepararsi alla parte si e' imbarcato per alcuni giorni su un sottomarino nucleare Trafalgar della Royal Navy, l'Hms Talent, svolgendo compiti come controllare il periscopio, ascoltare i contatti durante una missione sonar e sorvegliare il reattore nucleare. "Volevo imparare a rispettare cio' che significa essere un marinaio in un sottomarino e cio' che ho scoperto e' straordinario, ho condiviso un'esperienza incredibile con 130 persone - spiega -. Il lavoro di questi uomini richiede un'abilita' enorme ed anche il lavorare insieme come squadra. Tutti conoscono il lavoro degli altri, cosi' se qualcuno si ammala o peggio, un altro puo' sostituirlo. Ma ho anche notato che c'e' un senso interiore di claustrofobia che devi sopprimere ed una certa quantita' di frustrazione repressa che non si puo' esprimere perche' avrebbe un effetto negativo sugli altri". Secondo Law, Black sea unisce all'ambientazione subacquea "un mood molto fantascientifico. All'inizio della mia ricerca, mi e' stato detto che c'e' piu' tecnologia su un sottomarino che su uno shuttle spaziale. C'e' una bellissima sequenza nel film che e' l'equivalente di una camminata sulla luna, in cui si esce in quello spazio nero e freddo, tranne che non e' lo spazio ma il fondo del mare. Ma sembra 2001". (ANSA).

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