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Alan Parker, l'età non migliora, smetto

Alan Parker, l'età non migliora, smetto

Il regista al Bifest riceverà il Platinum della Fipresci

BARI, 22 marzo 2015, 16:45

Francesco Gallo

ANSACheck

Cinema: Alan Parker, l 'et non migliora, smetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinema: Alan Parker, l 'et non migliora, smetto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema: Alan Parker, l 'et non migliora, smetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

"I registi non migliorano con l'età: si ripetono e nonostante ci siano eccezioni, il loro lavoro non migliora, per questo motivo ho deciso di smettere di fare cinema. Mi hanno chiesto perfino di girare un film della serie di Harry Potter. Anche se oggi sarei molto ricco, il mio problema è che non mi piaceva, non lo capivo, non mi interessava". Così Sir Alan Parker (SCHEDA ANSA CINEMA) durante la prima Master Class del Bifest 2015 condotta stamani a Bari dal critico inglese Derek Malcolm.

Dinanzi ad un Teatro Petruzzelli gremito, il settantunenne regista inglese di film come Evita, Angel Heart, Pink Floyd the Wall, The Commitments ha ripercorso la sua carriera dagli inizi, sottolineando che, alla fine, della sua carriera quello che conta è "essere orgogliosi del proprio lavoro e sapere di avere detto quello che volevi dire". Alan Parker, il cui ultimo film, risale al 2003 è The Life of David Gale'' con Kevin Spacey e Kate Winslet spiega "Un film esiste solo se c'è un pubblico che lo guarda sullo schermo; qualsiasi schermo sia. Un regista vede al montaggio il suo lavoro mille volte, ma la prima volta che lo vede davvero è solo insieme al pubblico." Parker ha una visione amara del mondo della produzione degli ultimi anni.

"Oggi il cinema Hollywood è destinato soprattutto ai ragazzi, e un film Fuga di Mezzanotte oggi non sarebbe fatto dagli Studios che si dedicano solo ai Blockbuster: l'America cinematografica che ho conosciuto non esiste più e oggi il cinema a Hollywood appartiene ai dirigenti degli Studios e non più ai registi". Parker spiega "Prima di Spielberg e di Lucas, prima che il cinema diventasse un divertimento destinato soprattutto ai ragazzi, le Major producevano un cinema per tutti. Oggi tutto è cambiato".

''Il cinema non cambia le cose, ma può contribuire al dibattito e trasformare la vita delle persone. Un film di successo deve provocare discussioni come Z-l'orgia del potere di Costantin Costa-Gavras." Sottolinea Parker citando il lavoro del cineasta greco, che terrà una Master Class durante la settimana, come l'apoteosi del cinema politico mondiale. Non tutte le esperienze del regista, però, sono state, in ogni caso, 'idilliache' "Dopo Saranno Famosi, volevo uccidere ogni singolo membro del cast, ma mi sono trattenuto." Dice con un sorriso e rispetto al suo rapporto con gli attori, più seriamente, aggiunge: "Nessun attore può offrire un'interpretazione decente in un ambiente ostile. Un interprete è nudo davanti alla macchina da presa e il regista deve proteggerlo e aiutarlo. Un autore è la persona più importante nella creazione di un film, perché questo ne riflette il gusto, l'intelligenza e la sensibilità nel bene o nel male. E' anche vero, però, che il cinema è un lavoro collettivo: né Fellini, né Spielberg avrebbero potuto fare grandi film senza un gruppo di lavoro in termini di cast e troupe che li sostenesse nella loro visione del cinema"

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