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Joaquin Phoenix, a mio agio nei lisergici anni '70

Dal 26 febbraio Vizio di forma di Anderson tratto da Pynchon

(ANSA) - ROMA, 26 GEN - "Scelgo personaggi che abbiano il mio stesso modo di vedere il mondo". Così il 'maledetto' Joaquin Phoenix a Roma parla di 'Vizio di forma', thriller lisergico di Paul Thomas Anderson in sala dal 26 febbraio con la Warner. E in questo film, tratto dall'omonimo romanzo di Thomas Pynchon (Einaudi), Phoenix è non a caso Larry 'Doc' Sportello, investigatore privato hippie di Gordita Beach (L.A.). Uno che negli anni '70 indaga, sandali e basettoni alla Neil Young, con le ombre e le luci del suo uso smodato di canne.

Per questo film, candidato a due Oscar (sceneggiatura non originale e costumi) e barocco caleidoscopio di un mondo in transizione, di un'America che mentre si apre alla rivoluzione hippie già avverte aria di restaurazione, un cast davvero eccezionale. Tutti personaggi eccessivi, ai margini, in preda alle loro paranoie ('paranoia' è il termine più usato nella pellicola). Troviamo così: Sasha Pieterse, ex fidanzata di Doc che torna nella sua vita imborghesita come non mai; Benicio Del Toro, avvocato consultato da Doc anche se specializzato di diritto marittimo; Josh Brolin nei panni del tenente Christian F. 'Bigfoot', uno che si definisce 'sbirro rinascimentale' e mangia banane surgelate. E ancora: Owen Wilson, Reese Witherspoon, Jena Malone, Maya Rudolph, Martin Short, Wilson Bethel, Sam Jaeger, Martin Donovan e Steven Wiig.

La storia è intricata. Una visita inattesa della sua ex, diventata una borghese e attuale fidanzata di un miliardario, porta il confuso investigatore privato in un caso bizzarro che si agita tra surfisti, truffatori, tossici e rocker. C'è uno strozzino assassino; un detective della LAPD, un musicista sax tenore che lavora in incognito ed una misteriosa entità conosciuta come Golden Fang, ovvero un panfilo che forse trasporta droga o solo una manovra per eludere il fisco messa in piedi da alcuni dentisti.

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