Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Per Paul Newman sarebbero stati novanta

Per Paul Newman sarebbero stati novanta

Nato il 26 gennaio del 1925, l'attore è morto nel 2008. 60 film e due Oscar

ROMA, 24 gennaio 2015, 18:46

Francesco Gallo

ANSACheck

Cinema: Paul Newman © ANSA/ANSA/OLDPIX

Cinema: Paul Newman © ANSA/ANSA/OLDPIX
Cinema: Paul Newman © ANSA/ANSA/OLDPIX

Difficile da immaginare, ma una leggenda di Hollywood piena di fascino come Paul Newman (SCHEDA DI ANSA CINEMA) avrebbe compiuto il 26 gennaio 90 anni. Occhi azzurri e tanta autoironia, l'attore (e regista), morto il 26 settembre 2008, ha attraversato la sua lunga carriera (60 film e due Oscar) con quella naturale disinvoltura che lo ha reso credibile nel ruolo di un pugile come in quello di un indiano bianco allevato dai pellerossa (HOMBRE). E tutto questo in un'epoca in cui doveva confrontarsi con dei super-miti già affermati come Marlon Brando e James Dean.

Nato il 26 gennaio del 1925 a Shaker Heights (Ohio) da una famiglia di americani di seconda generazione - suo padre di origine ebraico-tedesca e sua madre di famiglia ungherese di fede cattolica - Newman nel 1943 aveva già fatto qualche esperienza di recitazione in alcune compagnie teatrali dell'Illinois e Wisconsin. Non manca all'appuntamento con la seconda Guerra Mondiale decidendo di arruolarsi in Marina. Ma per lui non ci sarà prima linea: a causa del suo daltonismo dovrà accontentarsi di un più tranquillo ruolo amministrativo. Finita la guerra conclude l'università, laureandosi in Scienze nel '49, anno del suo primo e fallimentare matrimonio con Jackie Witte, dalla quale avrà tre figli; il più piccolo dei quali, Scott, morirà per overdose nel 1978. Sempre nel '49 muore suo padre e così l'attore rileva e gestisce per un breve periodo il negozio di articoli sportivi di proprietà della famiglia. Nel 1951 si iscrive alla 'Yale School of Drama'. Comincia ad aggiudicarsi alcuni ruoli di un certo interesse sia in tv che in teatro, dove conosce quella che diventerà la sua seconda moglie: l'attrice Joanne Woodward che sposerà nel 1958, dalla quale avrà tre figli. Allo stesso tempo, per perfezionare la sua recitazione, si iscrive all' 'Actor Studio'. Il vero battesimo d'attore arriva con la versione teatrale del film PICNIC. Proprio per questo ruolo viene notato dalla Warner Bros che decide di lanciarlo, ma con un contratto iniziale di soli 17.500 dollari a film.

Arriva cosi' il suo primo film IL CALICE D'ARGENTO (1954) di Victor Saville, discutibile kolossal epico-religioso che fu letteralmente stroncato dalla critica e di cui l'attore ancora si vergogna. Andrà molto meglio con il secondo lungometraggio che e' anche il suo primo successo cinematografico. Newman interpreta infatti il pugile Rocky Graziano nel film LASSU' QUALCUNO MI AMA (1956) di Robert Wise (un ruolo in realtà che doveva essere di James Dean nel frattempo morto in un incidente d'auto).

Nel 1961 compie il grande passo e decide di cimentarsi dietro la macchina da presa con il cortometraggio ON THE HARMFULNESS OF TOBACCO; il suo primo vero film da regista e' invece LA PRIMA VOLTA DI JENNIFER in cui dirige la moglie. E' ancora dietro la macchina da presa per SFIDA SENZA PAURA (1971), GLI EFFETTI DEI RAGGI GAMMA SUI FIORI DI MATILDE (1972) e LO ZOO DI VETRO (1987).

Dopo sette nomination, nel 1986 vince un Oscar onorario ''per le sue molte e memorabili interpretazioni sullo schermo, per la sua integrità personale e per la sua dedizione all'arte''. L'anno successivo viene premiato con l'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione nel film di Martin Scorsese, IL COLORE DEI SOLDI. Nel 1993 riceve il premio 'Jean hersholt Humanitaria' dall'Accademy per le sue iniziative benefiche. Nel 1994 gli Academy Awards gli assegnano poi il 'Jean Hersholt Humanitarian Award', cui seguono altre due candidature tra cui la prima, nel 2003, come miglior attore non protagonista per ERA MIO PADRE (2002) di Sam Mendes.

La classe di Paul Newman la si ritrova in numerosissime pellicole, da quei capolavori che sono LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA di Richard Brooks (1958) con Elizabeth Taylor, suo primo incontro con il drammaturgo americano Tennesee Williams con cui si sarebbe confrontato poi ne LA DOLCE CASA DELLA GIOVINEZZA (1961), e in film di culto come LA STANGATA (1973) in accoppiata con Robert Redford. Per molti la vera anima di questo attore sta però in un lavoro del 1961 come LO SPACCONE nel personaggio di un giocatore di biliardo rampante quanto cinico e indifeso.

Un ruolo che gli sarebbe stato proposto 25 anni dopo da Martin Scorsese ne IL COLORE DEI SOLDI dove torna a fare un Eddie Falson invecchiato, ma ancora più disincantato, e maestro di biliardo di un impacciato Tom Cruise (allora solo promettente attore).

Tra i tanti titoli vanno ricordati la pellicola diretta da Alfred Hitchcock, IL SIPARIO STRAPPATO (1966), e i due fortunatissimi lavori in coppia con Robert Redford, i cult movie BUTCH CASSIDY (1969) e LA STANGATA (1973). Sua grande passione sono sempre state le corse automobilistiche. Nel 1979 prende parte alla 24 ore di Le Mans arrivando secondo al volante della sua Porsche e sul circuito di Daytona, anni dopo, la sua auto si incendiò durante delle prove, ma l'attore ne uscì illeso. Convinto liberal, ribelle più nei film che nella vita, Newman è stato sempre impegnato in diverse campagne umanitarie e, insieme allo sceneggiatore A.E. Hotchner, aveva creato anche una catena alimentare no profit, la 'Newman's Own', e dei centri ricreativi per ragazzi affetti da tumori e gravi malattie del sangue.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza