Vergine giurata, opera prima di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher, è l'unico film italiano in concorso alla 65/a edizione del Festival di Berlino (5-15 febbraio). La pellicola, una coproduzione Italia, Francia, Svizzera, Albania, girata in parte in Alto Adige, racconta la storia di una ragazza albanese costretta a farsi uomo per avere un po' di libertà.
Nel film della Bispuri, tratto dall'omonimo romanzo di Elvira Dones, a determinare la storia della ragazza albanese di nome Hana (Rohrwacher), leggi e tradizioni arcaiche che le permettono di rinunciare alla sua identità attraverso il 'kanun', una particolare legge della sua terra, che le permette di ottenere gli stessi diritti degli uomini, a patto di giurare sulla propria verginità e farsi uomo. Hana diventerà così Mark, una cosiddetta "vergine giurata" costretta a rinunciare per sempre all'amore. La produzione ha girato sul territorio altoatesino tra aprile e maggio 2014 per circa tre settimane. Sui set, allestiti tra Bolzano e Merano, sono stati coinvolti numerosi professionisti locali, tra cui Giuseppe Tedeschi (assistente alla regia), Davide Scaperrotta come location manager e Andrea Zadra come attrezzista. La sceneggiatura è curata dalla stessa regista in collaborazione con Francesca Manieri.
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