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Grande Guerra, tra Fango e gloria

Grande Guerra, tra Fango e gloria

Straordinarie immagini d'archivio e fiction nel film di Tiberi

ROMA, 14 ottobre 2014, 12:03

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Fango e gloria, immagini di scena - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fango e gloria, immagini di scena - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fango e gloria, immagini di scena - RIPRODUZIONE RISERVATA

Straordinarie immagini realizzate sui fronti della I guerra mondiale, donate all'Archivio dell'Istituto Luce, arrivano al pubblico, in tutto il loro realismo, digitalizzate, restaurate e 'colorate' in Fango e gloria di Leonardo Tiberi, in uscita il 16 ottobre con Cinecittà Luce e in prima serata su Rai1 il 24 maggio 2015 in occasione del centenario dall'entrata dell'Italia nel conflitto. Il regista fa interagire con la realtà il racconto di fiction, immaginando la storia del ragazzo caduto in battaglia e poi prescelto come Milite ignoto e tumulato all'Altare della Patria. Tra i filmati più impressionanti che il cineasta ha 'scovato', c'è la ricostruzione girata negli anni Venti interpretata dal vero Capitano Luigi Rizzo e dai suoi uomini, dell'incredibile azione a bordo dei Mas (motoscafi armati siluranti) con cui avevano affondato nel 1918 la corazzata Austro-ungarica Santo Stefano, e le reali immagini dell'affondamento della nave, girate allora da una troupe austriaca.

''Ci sono anche immagini sulla vita al fronte donate al Luce da archivi come come quello serbo e austriaco e qualcuna da film su quel periodo, come Camicia nera (del 1933, ndr)'' spiega Tiberi. ''Sono stato direttore editoriale per 18 anni dell'Istituto Luce e ho avuto modo di conoscere a fondo questo materiale - sottolinea -. Nel film ho cercato di liberare i filmati dalla polvere d'antico per cercare di avvicinarli a noi, e alle nuove generazioni. Togliendo ad esempio quegli effetti un po' comici per cui li vediamo sempre accelerati. Un problema tecnico che la tecnologia di oggi ci ha permesso di eliminare. Ho anche deciso di colorare le immagini, perché la guerra era a colori. Una scelta, che preoccupava in molti ma noi siamo stati molto rispettosi, e grazie al genio di Marco Kuveiller, ci siamo rifatti alle bicromie dei primi film a colori d'inizio '900, il Kinemacolor di Charles Urban. Allo stesso modo abbiamo lavorato sui colori della parte di fiction, che entra ed esce dal materiale di repertorio''.

A rappresentare i cinque milioni di italiani che hanno combattuto la Grande Guerra (tra i nostri soldati 650mila i morti e oltre un milione i feriti), c'è la vicenda immaginaria di Mario (Eugenio Franceschini), aspirante avvocato, fidanzato con Agnese (Valentina Corti), e amico fraterno di Emilio (Francesco Martino). I due ragazzi, nel 1915 vengono chiamati al Fronte, Mario in fanteria e Emilio in marina. Riviviamo nei loro racconti e nelle loro lettere, tappe fondamentali del conflitto, come la Strafexpedition , la disfatta di Caporetto, la battaglia sul Carso, fino alla vittoria, tra speranze e paure di una generazione. ''Per entrare nel ruolo mi ha aiutato molto la sceneggiatura, e l'attenzione minuziosa, perfezionistica alla veridicità storica - spiega Franceschini - Ho anche lavorato a contatto con veri militari e questo mi ha aiutato a trovare l'essenza del personaggio''. Il film, prodotto da Maurizio e Manuel Tedesco, inserito nel programma nazionale delle commemorazioni del Comitato storico scientifico Sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, per gli anniversari di interesse nazionale e con il Patrocinio del Ministero della Difesa, è già stato acquistato dalla rete francese Tf1 che lo manderà in onda il mese prossimo. Inoltre il 4 novembre sarà proiettato in varie caserme e ci sono accordi in tutt'Italia per mostrarlo nei matinee al cinema ai ragazzi delle scuole.

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