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Richard Gere, un gentiluomo al Festival di Giffoni

In Italia con il figlio, homeless in Time out of Mind

(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 22 LUG - Richard Gere, un ufficiale e gentiluomo sbarca al Giffoni film festival e nonostante i rigidi divieti e i tempi imposti dalla sicurezza e dal suo entourage è tuttavia la star hollywoodiana (in uscita con quattro nuovi film - tra cui "The Best Exotic Marigold Hotel 2" di John Madden) ad infrangere le regole, sul photocall si butta tra i fotografi (in sala però non si possono fare foto), in sala saluta tutti, si dilunga oltre i tempi previsti. ''Sono davvero felicissimo di essere qui. Io prendo ogni occasione utile per venire in Italia, ho molti amici, ho voluto portare mio figlio Homer e un suo caro amico, adoro la Costiera Amalfitana'', dice.

E' mai sceso a compromessi? ''No ovviamente. Noi dobbiamo solo venire a patti con i nostri demoni. Non so perché, ma tutti pensano che Hollywood sia un mostro, ma è solo un posto dove si fanno film, belli o brutti, dipende''. Lei è un pacifista cosa ne pensa dei recenti conflitti: ''Il 99% dei problemi del pianeta scomparirebbero, anzi non nascerebbero neppure se ricordassimo di comportarci come creature di gentilezza. Uno dei miei maestri zen in Giappone mi ha invitato a ridurre a sette i respiri in un minuto prima di prendere una decisione, per evitare che sia l'impulsività ad avere la meglio. Ecco perché diffido dei leader mondiali che provano a trascinare la gente dalla loro parte in battaglia, innescando una spirale terribile di azione e reazione. La verità insiste Gere ''è che la violenza non ha senso. Non dovremmo reagire superficialmente, ma fermarci per ragionare e trovare delle soluzioni. Ma io sono ottimista rispetto al genere umano e alle nuove generazioni. Nel mondo siamo tutti correlati. Un mio amico una volta chiese al Dalai Lama come avrebbe potuto insegnare a suo figlio i valori della vita e il Lama gli disse: Insegnagli a rispettare la vita di un insetto, anche lui ha dei figli dei genitori se riesci ad insegnargli questo gli hai insegnato tutto".

Il prossimo ruolo di Gere riflette le scelte di vita basate su tolleranza e accoglienza, ecco perché diventa clochard in 'Time Out of Mind': verrà presentato a Toronto e poi spero a Roma ed è in cantiere da 25 anni durante i quali la condizione dei senzatetto non è cambiata di molto. Noi seguiamo un uomo nel suo percorso che lo porta a diventare clochard e al successivo viaggio nella burocrazia. New York è l'unica città al mondo dove per legge esiste il diritto ad un letto per gli homeless''. A chi fa notare la crescente qualità dei prodotti seriali risponde: ''L'industria cinematografica sta vivendo un periodo di transizione e non è più quella dei miei esordi, negli Anni Settanta. Oggi gli studios non producono più pellicole del genere. Intanto canali via cavo come Showtime ed HBO dispongono di budget tali da realizzare prodotti di grande livello. Magari un giorno produrranno anche film: sarebbero i benvenuti perché non esiste alcuna distinzione tra piccolo e grande schermo. Il cinema, invece, ha budget minori: Time Out of Mind 21 l'abbiamo girato in 21 giorni con budget molto basso. Le produzioni come HBO hanno le proprie risorse, non hanno le stesse difficoltà a reperire fondi e non c'è certo penuria di talenti''.

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