La molteplicità della
rappresentazione dell'essere umano è al centro della mostra
'Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell'anima',
curata da Francesca Alfano Miglietti, che apre domani a Palazzo
Reale, a Milano.
L'esposizione raccoglie più di cento opere di trentaquattro
artisti internazionali, da Carol Rama a Andres Serrano, alcune
delle quali presentate per la prima volta in Italia. Attraverso
installazioni, sculture, fotografie, video, disegni e dipinti,
il corpo umano narra vicende intime e private, ma anche sociali
e politiche, in uno spazio di confine tra realtà e
immaginazione. Il percorso è una convivenza di più linguaggi
degli ultimi cinquant'anni: le opere della Body Art dove il
corpo è 'vivo' dialogano con quelle dell'Iperrealismo in cui la
raffigurazione è mimetica, per incontrarsi con le
rappresentazioni degli artisti più recenti dove il corpo perde
la propria materia. "Il confine tra reale e immaginario è sempre
meno riconoscibile, tanto da assorbire la realtà dentro uno
schermo, come dimostra l'ossessiva presenza degli schermi nella
nostra vita: schermi piatti delle televisioni e dei computer,
dei videogiochi, degli smartphone - spiega la curatrice - Lo
schermo annulla la distanza tra lo spettatore e la scena, lo
invita a immergersi dentro, gli offre una realtà a portata di
mano, ma su cui la mano non ha alcuna presa."
La mostra si apre con una sala dedicata alla critica Lea
Vergine, realizzata grazie alla collaborazione con l'Archivio
che porta il suo nome, dove sono esposti fotografie, libri,
documenti e interviste.
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