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Arte 2021 vede nero, le grandi mostre non si improvvisano

Arte 2021 vede nero, le grandi mostre non si improvvisano

Melloni (Clp),'Clienti fermi. Eventi previsti rinviati al 2022'

ROMA, 06 dicembre 2020, 14:54

di Luciano Fioramonti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il 2020 è stato durissimo per il sistema delle mostre d' arte? L' anno prossimo andrà peggio. Per i musei e le sedi espositive i nodi intravisti nel primo lockdown e ora con la nuova stretta verranno al pettine e a pagarne i prezzi saranno tutti i soggetti coinvolti nell' organizzazione delle esposizioni. La previsione nera circola tra i responsabili delle società di comunicazione e gli uffici stampa che promuovono eventi e rassegne, preoccupati da un andamento che non lascia immaginare spiragli, soprattutto per l' allestimento degli appuntamenti di grande richiamo. ''I contratti con i clienti sono annuali. Chi garantisce che saranno rinnovati? E' difficile programmare con una capienza minore quando i costi restano gli stessi'', dice Luca Melloni, amministratore di Clp Relazioni Pubbliche, agenzia 'storica' fondata a Milano nel 1968 da Cesare Parmiggiani. Dall' inizio del primo lockdown alla fine del 2020 sono saltati una quarantina di appuntamenti grandi e piccoli curati in tutta Italia dalla struttura, che ha sei dipendenti assunti e arriva a seguire un centinaio di iniziative l' anno. ''Organizzare una grande esposizione può richiedere anche due-tre anni di lavoro scientifico - fa notare Melloni - e per quelle di importanza eccezionale investimenti fino a tre-quattro milioni di euro. Oggi si mettono su mostre di ogni genere in tre mesi ma il discorso è completamente diverso''. La nuova chiusura ha avuto anche il sapore della beffa perché molti organizzatori avevano impegnato somme notevoli per la sicurezza, il distanziamento e il controllo sulle presenze ma il provvedimento non ha fatto distinzioni. L' incertezza di questi lunghi mesi di emergenza ha bloccatO ogni velleità di programmazione. ''Ora sono tutti fermi - osserva il responsabile dell' agenzia -. Le grandi mostre previste nel 2021 sono state già spostate al 2022. Per continuare a organizzarne una di livello medio e sperare nel pareggio bisogna prevedere un break even di almeno 30 mila paganti''. La strada da seguire, anche per le difficoltà di ottenere prestiti stranieri, è ''valorizzare le collezioni dei singoli musei e cercare partner privati per sostenere i costi. In passato gli enti pubblici assicuravano il gettone economico ma ora Regioni e Comuni sono più poveri''. Si deve comunque essere ottimisti senza trasformarsi in kamikaze, sottolinea, tenendo presente che oggi la fortuna di una mostra è legata strettamente a come la si pubblicizza. ''Nei momenti di difficoltà è ancora più importante investire nella comunicazione - fa notare Melloni -. Il titolo e l' immagine-guida sono fondamentali. Gli eventi sono per il grande pubblico più che per gli storici dell' arte''. Un esempio? Nel successo della grande rassegna su Giulio Romano che nel 1989 a Mantova richiamò 270 mila visitatori in 45 giorni ebbe un peso notevole il fatto che tra i prestatori di alcuni disegni ci fosse un A. Delon di Parigi. Si scoprì che il proprietario era proprio l' attore, collezionista appassionato di opere di autori classici italiani. ''In mostra i disegni di Alain Delon'', fu la linea vincente del battage. Melloni ricorda anche la foto che nel 1955 ritrae Antonio Ligabue accanto a Parmiggiani durante la presentazione della sua prima personale di venti dipinti alla Fiera Millenaria di Gonzaga (Mantova). Il pittore, però, si annoiò subito e senza dire nulla se ne andò nel bel mezzo della conferenza stampa. ''Oggi - riflette - bisogna ingegnarsi per mantenere alta la qualità puntando sulla particolarità. Il problema è che l' arte e il turismo, considerati settori importanti per il sistema economico, sono i primi ad essere colpiti. La cultura viene declassata a servizio non essenziale anche se tra le sue funzioni c' è quella del conforto. E' faticoso per molti accettare la chiusura totale dopo aver investito tanto per trovare soluzioni e adeguarsi alle norme''.

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