Forse il più singolare, almeno nel
tema, è quello dedicato alla bugia a Le Piastre (PT). Nove sale,
sessantuno pannelli, è il primo Museo al mondo dedicato alle
mancate verità, dal dado di Cesare al piede di Modigliani. Ma
c'è anche la Casa Museo Spada che a Lecce raccoglie centinaia di
strumenti musicali. E poi le "macchine del tempo" custodite al
Museo dell'orologio di Tovo S. Giacomo in Liguria o l'ormai
celebre Museo del bottone a Santarcangelo di Romagna (RN). È
l'"esercito" dei piccoli musei che, al pari di super "big" come
le Gallerie degli Uffizi o il Colosseo, dal 18 maggio potranno
tornare ad aprire ai visitatori. "Non c'è paesino in Italia che
non ne abbia uno", racconta all'ANSA, Giancarlo Dall'Ara,
presidente dell'APM - Associazione Nazionale dei Piccoli Musei.
"Solo noi - dice - ne raccogliamo 400, ma contiamo che ne
esistano più di 10 mila. Il che, insieme ai grandi, farebbe
dell'Italia il paese leader in Europa". Ora, dopo il lockdown e
la chiusura forzata, dice, "il nostro orientamento è chiedere al
Ministero dei beni culturali e turismo un bando specifico di
aiuti. Il timore è che con un unico bando per tutta la categoria
museale, le poche risorse disponibili finiranno per andare solo
ai grandi". Ma da lunedì, quanti tra i piccoli musei riapriranno
ai visitatori? "L'impressione è che non tutti se la sentiranno,
non subito - prosegue Dall'Ara - Bisogna adeguarsi alle misure
necessarie e anche prepararsi. La prima settimana penso non
apriranno più del 30%. Sperando che piano piano si riescano ad
adeguare tutti". Intanto, dall'Associazione è già pronto il
vademecum in sei punti, dalla programmazione degli accessi alla
riduzione del numero di ingressi dal 30% al 50%. E a grandi
passi già si avvicina il 3 giugno e la quarta edizione della
Giornata nazionale dei Piccoli musei.
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