Si chiama DNArt la tecnologia
anticontraffazione a Dna sintetico sviluppata da Aries, lo
spin-off dell'Università Ca' Foscari di Venezia, per proteggere
le opere d'arte con un'impronta genetica unica e invisibile,
indecifrabile da terzi e impossibile da replicare. La tecnologia
è stata presentata in anteprima mondiale oggi alla fiera
ArtePadova 2019, con una dimostrazione live di applicazione su
un'opera: una tela dello street artist Alessio-B, il primo
artista che vedrà la sua intera produzione marcata con
l'innovativo sistema.
DNArt si presta - è stato spiegato - ad essere utilizzata per
rendere inequivocabilmente riconoscibili opere antiche e
moderne, su tela, carta e legno. Sono invece in fase di sviluppo
tecniche per rendere il sistema pienamente performante anche su
altri materiali, tra cui vetro, ceramica, metallo e plastica.
"DNArt è il frutto di anni di ricerche e vuole rappresentare
un'evoluzione del concetto di sistema anticontraffazione. La
nostra tecnologia è utilissima per catalogare e rendere
riconoscibile univocamente l'immenso patrimonio artistico del
nostro Paese. Può anche essere associata ai sistemi di
tracciamento già presenti sul mercato", spiega Alessandro De
Toni, ceo di Aries. Nel solo 2018, secondo i dati diffusi dal
Rapporto sull'Attività Operativa del Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale, sono stati sequestrati 1.232 falsi per un
valore stimato di oltre 422 milioni e si è registrato un lieve
aumento di furti di beni culturali rispetto all'anno precedente
(da 419 a 474), mentre è aumentato il recupero di beni
antiquariali, archivistici e librari (da 7.606 a 12.096).
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