Le opere di 'Antonio Ligabue
pittore e scultore' al centro di una mostra-mercato in programma
alla galleria Biffi Arte di Piacenza dal 15 febbraio al 28
aprile. L'esposizione, curata da Augusto Agosta Tota, presidente
della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma, presenta 82
opere - 59 dipinti e 23 sculture in bronzo - ed è un excursus
sui tre principali periodi in cui è stata suddivisa la sua
produzione artistica: dagli animali domestici del primo periodo
alle tigri dalle fauci spalancate, i felini in attacco, i
serpenti, i rapaci che ghermiscono la preda o lottano per la
sopravvivenza del secondo e terzo periodo, una giungla che
Ligabue immagina con allucinata fantasia fra i boschi del Po.
Anche l'attività plastica è presente con un nucleo di sculture
tirate in bronzo dagli originali in terracotta o dall'unico in
cera d'api come il 'Cavallo in amore'.
La mostra piacentina (inaugurazione giovedì 14, ore 18,
annunciati Vittorio Sgarbi e Marzio Dall'Acqua) "è la prima -
spiega Agosta Tota - che la Fondazione concepisce osservando
anche un profilo antologico, in una galleria privata. Se da una
parte la Fondazione svolge in pieno la sua funzione culturale
estranea a qualsiasi compromesso commerciale, che ne
snaturerebbe le finalità, nel contempo permette a collezionisti,
proprietari delle opere, operatori culturali, mercanti d'arte,
investitori, se lo vogliono, di confrontarsi realmente con il
mercato, come è specifico di una struttura privata quale è una
galleria". "Siamo convinti - aggiunge il presidente - che
Ligabue sia un artista di così alto profilo che, anche se
continueremo come Fondazione ad esporne le opere in strutture
pubbliche, perché entri pienamente nel mondo artistico si debba
consolidarne anche il mercato dando libero accesso alle
quotazioni delle opere il cui valore, come per altri grandi
artisti quotati, dipenderà dalla qualità pittorica, dal periodo
di esecuzione, dalla dimensione e dal soggetto".
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