(ANSA) - ROMA, 11 LUG - In ritardo di almeno sette mesi, ma alla fine anche quest'anno i diciottenni di tutta Italia potranno contare sui 500 euro del bonus cultura, da spendere in libri, cinema, teatro, musica. "Ho portato il decreto in Cdm", annuncia alle Camere il ministro Bonisoli, che pure non ha mai nascosto la sue perplessità sul provvedimento lanciato dal governo Renzi. Tant'è, per quest'anno tutto confermato, "ma dal 2019 si cambia pesantemente" anticipa sorridente. Fondamentale confrontarsi con i ragazzi, con gli esperti del settore e anche con gli operatori, premette distensivo rispondendo a deputati e senatori delle commissioni cultura. Lui comunque qualche idea ce l'ha già e la snocciola veloce: "Interverremo sulle cifre, chiariremo quali beni possono essere acquistati e quali no, privilegeremo le fasce economicamente più deboli". E non solo: "Mi piacerebbe estendere l'aiuto oltre la fascia dei diciotto anni". Per realizzarlo pensa a un coinvolgimento delle imprese culturali ("Non nascondiamoci dietro ad un dito, loro da questa app ci guadagnano") magari con un "cofinanziamento" o con forme di facilitazioni e sconti. Un progetto particolare sarà riservato ai giovani più disagiati: "Penso ai ragazzi nelle carceri minorili o nelle case famiglia, ai neo maggiorenni in carcere, a chi cresce nelle aree più depresse del paese", a loro dovrebbe essere dedicata una parte della cifra stanziata: "dobbiamo usare la cultura per dargli una possibilità", si accalora Bonisoli. Dalla app al volontariato nei musei, anche qui il ministro pentastellato tocca l'argomento giovani, propone che l'attività nei musei, ma anche in archivi e biblioteche, venga inserita nell'alternanza scuola/lavoro. Niente che punti a sostituire il lavoro volontario con quello qualificato, assicura. Anzi: la cultura italiana alla canna del gas per mancanza di risorse e di persone, promette, verrà aiutata dal governo. Al Mibac, che già soffre la mancanza di tremila persone e che presto ne perderà altre 3437 per pensionamenti, verranno assicurate nuove assunzioni con il completamento dell'attuale concorso ("Chiameremo anche i 163 idonei") e altri due bandi da 2mila posti l'uno nel 2019 e 2021. Coinvolti in questo anche gli idonei del concorso del Miur, "tutte competenze che ci servono". Dai ragazzi alle domeniche gratuite, anche queste confermate per il 2018 poi non più: "Giovedì riunirò i direttori dei grandi musei per porre questo tema" annuncia Bonisoli: ha funzionato all'inizio, ora bisogna andare avanti, "lasciare più libertà ai singoli musei, lavorare su orari e giornate diverse". Per crescere ancora "bisogna diversificare", incalza tornando alla veste di manager. E anche rivedere i rapporti con le concessionarie private che gestiscono biglietterie, bookshop, ristoranti: "A loro è andato l'87 per cento dei ricavi in più di questi anni, forse dobbiamo pensare un po' di più ai nostri interessi". Il discorso del ministro spazia, assicura più impegno, risorse e severità per la tutela del patrimonio artistico e del paesaggio. Dal Pd, l'ex presidente della commissione cultura della Camera Flavia Piccoli Nardelli, gli ricorda che ogni annuncio è vano senza l'ok del ministro delle finanze Tria. Lui tira dritto. E intanto anticipa un cambio di passo anche sul tema rovente del diritto d'autore: "Che ci piaccia oppure no, non c'è più il monopolio, ce lo impone una direttiva europea. Una delle cose che faremo, insieme con il sottosegretario Crimi, sarà lavorare per superare il monopolio Siae".