Sembra impossibile, ma finora al
MoMA non era successo: per la prima volta il museo d'arte
moderna di New York dedica una retrospettiva a un artista
dell'Africa nera. Le città ideali di Bodys Isek Kingelez, morto
a 66 anni nel 2015 a Kinshasa, sono al centro della mostra "City
Dreams" aperta fino al primo gennaio 2019 con pezzi provenienti
quasi tutti dalla collezione di arte africana contemporanea di
Jean Picozzi a Ginevra.
Sono sculture? Modelli architettonici? Basato nell'allora
Zaire (oggi la Repubblica Democratica del Congo) dopo
l'indipendenza del paese dal Belgio, Kingelez usava oggetti di
scarto di uso quotidiano - plastica, carta colorata, lattine di
bibite, imballaggi, tappi di bottiglia e cartone - per
realizzare edifici e città immaginarie che riflettevano i suoi
sogni per Kinshasa, per la stessa Africa e per il mondo.
Chiamava le sue costruzioni "Maquette estreme": visioni
fantastiche e utopiche per una società del futuro più armoniosa.
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