Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nuovo capolavoro alla Cavallini Sgarbi

Nuovo capolavoro alla Cavallini Sgarbi

'Il Rosario' di Cagnaccio di San Pietro al Castello Estense

FERRARA, 17 aprile 2018, 12:46

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo l'ingresso dell'Imbarco della regina di Saba di Agostino Tassi, dal 21 aprile la Collezione Cavallini Sgarbi, esposta al Castello Estense di Ferrara fino al 3 giugno, si arricchisce di un nuovo capolavoro: 'Il Rosario' di Cagnaccio di San Pietro, firmato e datato tra il 1932 e il 1934.
    Cagnaccio (Natalino Bentivoglio Scarpa) nacque a Desenzano del Garda nel 1897. Fino a dieci anni visse a San Pietro in Volta, un'isola dell'estuario di Venezia. Allievo, a Venezia, di Ettore Tito, mescolò il sacro al profano, con grande attenzione al mondo degli umili e degli innocenti. 'Il Rosario', datato 1932-34, apparve alla Biennale di Venezia del 1934 e alla Quadriennale di Roma del 1935; e ancora, nel 1936, alla Galleria Trieste; da allora non è stato più esposto, tanto da essere provocatoriamente definito "inedito" da Vittorio Sgarbi, cui si deve il rinnovato interesse verso autore e opera.
    Protagonisti del dipinto sono la moglie del pittore, le figlie e la suocera ritirate in una posizione di attesa. Sullo sfondo il mare. Pregano, con il rosario in mano, per la restituzione del figlio, marito, padre. Gli occhi gonfi, un misto di attesa e sconforto.
    La tavola verrà posizionata dietro la scultura del ferrarese Ulderico Fabbri (Maternità. Salvamento, 1953).
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza