Piero della Francesca
raffinato pittore ma anche eminente matematico. Proprio su
quest'ultimo aspetto si incentra la mostra 'Piero della
Francesca. La seduzione della prospettiva', ospitata dal 25
marzo al 6 gennaio al Museo civico di Sansepolcro (Arezzo) e
organizzata in concomitanza con la presentazione dei restauri
della sua Resurrezione.
L'esposizione, curata da Filippo Camerota e Francesco P.Di
Teodoro, promossa dal Comune di Sansepolcro, è un progetto del
Museo Galileo di Firenze insieme alla Fondazione Palazzo Magnani
di Reggio Emilia e si articola intorno al De prospectiva
pingendi, trattato composto dal grande artista intorno al 1475.
L'obiettivo è illustrare, con riproduzioni di disegni, modelli
prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video, le
ricerche matematiche applicate alla pittura di Piero della
Francesca e la conseguente eredità lasciata ad artisti come
Leonardo, Albrecht Dürer, Daniele Barbaro e ai teorici della
prospettiva almeno fino alla metà del '500. La mostra mira,
inoltre, a mostrare al pubblico la complessa personalità di
Piero della Francesca, maestro d'abaco, geometra euclideo,
studioso di Archimede, innovatore nel campo della pittura poiché
per lui, quest'ultima, nella matematica e nella geometria,
trovava il suo sostanziale fondamento. I suoi scritti, infine,
soprattutto il De prospectiva pingendi, composto in volgare per
gli artisti e in latino per gli umanisti, hanno dato inizio alla
grande esperienza della prospettiva rinascimentale.
La mostra è suddivisa in otto sezioni che approfondiscono gli
studi affrontati da Piero nel corso della sua vita: si spazia
dalla 'La prospettiva tra arte e matematica' a 'La figura umana'
e 'Gli inganni della visione'.
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