Un omaggio a John Ruskin
(1819-1900), un letterato inglese che "viveva di utopie", una
"voce fuori dal coro", un uomo che a metà '800 "vede già il
futuro", che per primo lanciò l'allarme per la conservazione di
una Venezia allora fatiscente, meta di ben undici viaggi dal
1835 al 1888, aprendo la strada alla "coscienza civile della
tutela e del restauro". Prende il titolo dal libro più noto
dello studioso inglese, Le pietre di Venezia, la mostra
allestita a Palazzo Ducale, da domani al 10 giugno, che
raccoglie oltre cento acquerelli su carta.
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