Il Museo della Storia di Bologna e
Genus Bononiae dedicano una sala alle opere di Giorgio Morandi,
a partire dall'acquisizione in comodato di due Nature Morte
dalla collezione di Cecilia Matteucci Lavarini: un olio del 1948
e un acquerello del 1956, considerati rappresentativi della
carriera dell'artista. L'allestimento, aperto al pubblico da
mercoledì 17 gennaio al piano terra di Palazzo Pepoli, prevede
anche l'esposizione della piccola e preziosa Nevicata del 1910,
prima opera certa attribuita a Morandi, oltre ad alcuni disegni
e incisioni provenienti dalle Collezioni d'Arte e di Storia
della Fondazione Carisbo: dipinti, acquerelli, acqueforti e
disegni, con nature morte, paesaggi e vasi di fiori. Una
selezione di opere che ripercorre in sintesi la vicenda
artistica di Morandi. Nato a Bologna nel 1890, noto per le sue
bottiglie, i barattoli, i vasi, l'unico altro genere esplorato
da Morandi, se si escludono alcuni rari ritratti giovanili, è il
paesaggio, quello inquadrato dalla finestra della sua stanza di
via Fondazza o quello appenninico di Grizzana, dove si recava in
vacanza e per questo ribattezzato Grizzana Morandi. Incisore,
oltre che pittore, prediligeva l'acquaforte; fu titolare della
cattedra di incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna dal
1930 al 1956. Le prime lastre risalgono al 1910-1911, l'ultima
al 1961. E disegnatore: i suoi schizzi, all'apparenza tracciati
rapidamente, non sono bozzetti ma opere finite e sono tutti
firmati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA